Verso il Fire |
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Capitano |
Traccia del percorso e delle discese
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Traccia del percorso e delle discese
Con la stagione tardo autunnale e le temperature rigide, la Val Sangone rimane una opzione molto valida per la mountain bike in quanto offre percorsi interessanti a quote ancora percorribili e non interessate da innevamento. Siamo quindi tornati dopo alcune settimane a percorrere un paio di trail molto divertenti sopra Giaveno, resi ancora più belli dalla giornata soleggiata e tutto sommato tiepida.
E' un giro praticamente ad anello, in due parti:
Quasi una decina di anni fa, rimasi estremamente colpito da un cruento episodio di nera avvenuto a Roma, che aveva causato la morte di un giovane. Un delitto perpetrato in un circostanze e con modalità difficili da comprendere per chi svolge una vita "normale", ma che invece fa riflettere proprio perché maturato in un contesto apparentemente borghese e normale.
Il podcast, che è tratto dal libro omonimo di Nicola Lagioia, è straordinariamente ben fatto e ben scritto, e ha tempi narrativi perfetti, nonché una capacità eccezionale di tracciare e definire tanto i personaggi di questa vicenda quanto il contesto familiare, amicale e sociale in cui si è consumata.
L'ascoltatore che non avesse seguito sui giornali i fatti durante il loro accadimento, sarà guidato in un percorso buio, tortuoso e drammatico che non risparmia elementi di squallore e di povertà tanto morale quanto materiale. Chi invece conosce la storia, scoprirà risvolti e sfumature che gli articoli dei giornali non possono restituire e che l'autore ha approfondito con molta attenzione ma sempre con rispetto. Eccellente.
Con questo post vorrei condividere alcuni dei (tanti) episodi di podcast, di generi molto diversi, che ho ascoltato in queste settimane e che ho apprezzato per alcuni aspetti.
Iniziamo con la drammatica storia del disastro del Vajont: un podcast ben documentato, raccontato con imparzialità, sintesi e ottimi tempi. Interessante per chi come me ha avuto la fortuna di vedere in teatro il monologo di Paolini tanti anni fa.
A distanza di 14 anni dalla mia prima volta, sono tornato su un percorso tanto classico quanto straordinario della Val di Susa: il sentiero 559, con la variante di discesa sul tratto basso del 558.
Questa escursione ha per me uno straordinario valore emotivo prima ancora che tecnico. Infatti è stato uno dei primi giri "seri" effettuati in compagnia degli amici della vecchia guardia, i ragazzi dai quali ho imparato quelle due o tre cose che so di montagna, mountain bike, e stare insieme. Un giro fatto con poca preparazione atletica, mezzi scarsi (una front, un caso di skateboard e dei vecchi pile) e un po' di incoscienza, ma con una delle migliori compagnie che si potessero avere; uno di quegli epic ride che è rimasto impresso a fuoco nella mia memoria, quasi fotogramma per fotogramma, nonostante tutta la vita vissuta nel frattempo.
...e perché cerco di non andarci mai.
Qualche settimana fa ho avuto un problema di per sé banale alla mountain bike: il pompante del freno Shimano XT perdeva un po' d'olio, la leva aveva una corsa lunga e la frenata era compromessa. Un po' inusuale siccome è successo all'improvviso. Ma può capitare.