Ci siamo. La mia Ford Ka 1.3 del 1998 ha raggiunto la meta dei 100.000 km. Meta
virtuale perché i chilometri reali sono molto di più, forse 150mila. In foto si vede che le cifre non sono allineate causa manomissione.
Torniamo indietro di qualche anno. Poco esperto ed appassionato di motori, ho scelto questa macchina (di provenienza spagnola) comprandola usata da un grosso concessionario di Genova. Il contachilometri indicava 33.600 circa, ma poco tempo dopo ho avuto la conferma che la buona vecchia abitudine dei venditori d'auto di abbassare il chilometraggio è ancora in ottima forma. Ma lasciamo perdere. Non è di quegli sciagurati bugiardi con il cravattone giallo, il gel nei capelli e le scarpe a punta che voglio parlare.
Diciamo che questi benedetti 100 o 150 mila chilometri sono stati percorsi pressoché a cofano chiuso, tipo test Quattroruote (nessun intento scientifico: solo taccagneria). Perché se eccettuiamo il cambio di olio motore, 4 ammortizzatori, 2 freni, un paio di filtri aria e olio e di 4 candele, davvero non rammento interventi seri. E' tutta così come mamma l'ha fatta.
Voglio dire, quando la porto dal meccanico, un bravo cristo di San Mauro, lui mi dice che l'auto va benone. Se lo dice lui.
Certo, ogni tanto il regolatore del minimo (o la valvola cut off o chissà cosa) va in ferie, tenendo l'auto accelerata o facendola spegnere, e anche la scatola dello sterzo mi dà discreti avvertimenti che desidera essere sostituita. E forse i più raffinati potrebbero provare un po' di fastidio per via dei sedili umidi (ma da dove caspita entra tutta quest'acqua?).
Ma alla fine sono inezie.
Mi sono spesso domandato, negli scorsi anni, che sarebbe successo alla soglia psicologica dei 100.000 km. Beh, non è successo proprio nulla. Anzi, ho dovuto fermare l'auto a bordo strada per scattare una foto al contachilometri. Lei mica lo sa che ha 100.000 km. Non è come una donna alla vigilia del quarantesimo compleanno, con dubbi domande e speranze.
Il mio amico
Fulvio, che ha una vecchia Opel, mi ha raccontato di aver fatto una cosa bellissima allo scatto dei 200.000 km: fermo su una piazzola di sosta della Genova-Rosignano, è uscito dall'abitacolo, ha stappato un mignon di spumante e aperto una piccola SacherTorte, per festeggiare l'evento. Fermato dalla Stradale, ha spiegato il motivo e ha pure fatto la foto di gruppo. Gliela devo chiedere, uno di questi giorni.
Insomma, dove voglio andare a parare? No, non è uno spottone Ford per la serie
le auto migliori del mondo. Vedo però che frizione e distribuzione sono originali (ovvero ci hanno quei km sul groppone) e non sembrano voler girare l'occhio da un momento all'altro. Ogni anno passa il test sui fumi di scarico (ovviamente considerando buoni i parametri che il governo considera come
non nocivi), non brucia olio, non fa le bizze.
E' una compagna molto fedele. Troppo vecchia e brutta per attirare l'attenzione dei ladri, troppo
Euro2 per poter circolare liberamente senza incorrere in sanzioni di questo o quel governo, troppo stinta per essere una macchina rossa (
AndreaD mi dice le macchine rosse vanno più veloci). Ma quando si tratta di trottare su e giù per la Sardegna con 40° all'ombra o portarmi a sciare sulle Dolomiti, poverina, non ha mai fatto una piega.
Ecco, non sono andato a parare proprio da nessuna parte. Ma che importanza ha, dopo tutto?