E' noto che sotto le modanature di plastica dei sottoporta si nasconda la peggio ruggine. In effetti sembrano fatte apposta per far ristagnare acqua, fango e umidità.
Così, alla fine dell'autunno 2020, mi sono deciso a rimuovere le modanature da cui vedevo fiorire la ruggine da tempo e voilà, bellissima sorpresa.
Metri di lamiera marcia.
Ma proprio marcia.
Tanto che molta è venuta via con le pinze. La buona notizia è che sia sotto (a parte un punto) che sopra la lamiera è sana. Ma dai lati è un disastro.
Ed ecco che entrano in gioco gli unici due alleati per queste situazioni.
La pazienza e la mia fidata smerigliatrice angolare Leroy Merlin da 13 euro. Perché la caratteristica di questo progetto di restauro è il risparmio, anche sugli attrezzi.
Ancora prima di pensare alla soluzione del ripristino, ho iniziato con estrema cautela e lentezza, a piccoli pezzi per volta, a tagliare via con la smerigliatrice la lamiera arrugginita.
Dopo molti tagli progressivi sono finalmente arrivato alla parte solida e sana di lamiera. Che ho comunque ripulito completamente, dentro, sotto e fuori, con la spazzola di ferro.
E quindi trattato con due passaggi di acido ortosforico a sguazzo. Come si fa? E' piuttosto semplice. Guanti, mascherina, occhiali protettivi, un barattolo di vetro riempito a metà di acido, un pennello che poi butterete via, e si spennella con generosità ovunque, una , due mani.
Dopodiché si lava tutto con acqua.
Stessa tecnica dell'acido di sopra ma ricordate guanti spessi e tanti cartoni sotto l'auto perché questo prodotto macchia tantissimo.
Mamma mia quante ore sdraiato a terra con la smerigliatrice a tagliare e pulire.
Finito di tagliare, è venuta l'ora di cucire. Come scritto, per questa fase di restauro mi sono dotato di una saldatrice a filo animato no gas. E lo dico con orgoglio: la più economica in assoluto, per di più di seconda mano, una gloriosa Parkside che vendono al Lidl accanto al succo di frutto e al formaggio a fette.
Eccola nella postazione da povero. Unici lussi che mi sono concesso: rotoli di filo 0.6, spray antipallini e una maschera autoscurante. Tutto Lidl.
L'unico buco presente l'ho sagomato, pulito e quindi riparato con un riporto di acciaio tenuto con fogli di vetroresina all'interno e all'esterno. Forse , potessi tornare indietro, salderei anche questo, ma la posizione non era comoda e la forma irregolare. Comunque tiene, ed è stato quindi trattato con spray zinco freddo.
La parte del ripristino la farò breve.
I ricambi originali , cioè la coppia di branchiali che vende un noto sito (noto per la maleducazione dei gestori) era fuori budget. 250 euro per due pezzi di lamiera.
L'alternativa, che tutti mi hanno sconsigliato, erano questi due lamierati compatibili, in vendita su ebay a 80 euro per la coppia.
La critica di tutti è stata: c'è troppo lavoro da fare per modificarli.
Forse, dico io.
Eccoli, arrivati in due giorni dalla Germania. Belli come il sole.
Ho quindi iniziato a fare le prove per capire in che posizione fissarli, quanto ancora tagliare della scocca, ma soprattutto quanto tagliare di questi due ricambi, che vengono forniti più grandi per coprire anche l'interno della scocca.
Alla fine, ho trovato sia la posizione che la dimensione ideali.
Però io non avevo mai saldato lamiere sottili (6/10) sovrapposte. Per cui mi sono messo a studiare. E no ho avuto paura di chiedere.
Via videocall, un gentile carrozziere del nordest, mi ha consigliato una tecnica di saldatura che ovviamente non conoscevo, ma perfetta per saldare una lamiera sopra ad un'altra.
Consiste nel praticare fori di diametro di 4-6 mm sulla lamiera soprastante, appoggiarla alla lamiera sottostante, e quindi saldare a punti all'interno dei fori.
Mi sono quindi esercitato a lungo su due parti tagliate dai ricambi tedeschi.
Ho quindi praticato una serie di fori da 4 mm sulla parte bassa del branchiale, quella che avrei saldato al sottoscocca. La parte superiore invece l'avrei saldata "a vista" lungo il bordo.
Altro consiglio che mi è stato dato. Prima di saldare il nuovo lamierato, incollarlo con il silicone sulla lamiera sottostante per sigillare tutte le parti ed evitare infiltrazioni di acqua. Ho quindi posizionato il branchiale ed atteso l'asciugatura del silicone.
Li vedete i fori nella parte bassa?
Mica erano finite le parti marce.
Accanto al parafango poteriore c'era un bel buco di ruggine.
Taglio, pulizia profonda, trattamento antiruggine.
La lamiera è sottile e le saldature a punti sono difficili. Il risultato alla fine non è bellissimo, ma sarà coperto di abbondante vetroresina e stucco resina.
Siamo alle ultime fasi. Stuccare. C'è molto lavoro da fare.
Occorre stuccare tutte le giunzioni saldate dei due sottoporta alla scocca, quindi a livello della chiusura delle portiere, la toppa saldata sul pannello posteriore.
Per il primo lavoro ho optato per stucco metallico, tre mani a carteggiare, fino ad ottenere una linea pulita e liscia. Per la toppa sul pannello ho preferito , per la sua maggiore elasticità, stucco resina.
Ed ecco il risultato.
Qui sotto un momento della preparazione con la levigatrice orbitale.
Per i sottoporta è stata fatta una finitura antirombo più robusta.
A questo punto ho finito quello che potevo fare. Riparazioni, saldature, sostituzioni, preparazione. Della verniciatura se ne occuperà un professionista di Settimo torinese, la carrozzeria Ra.Ma.Ca. Sotto, la Suzuki all'accettazione.
E qualche giorno dopo, nonché qualche ora di montaggio dopo, ecco il risultato finale.
Essendo riuscito a salvare i dadi filettati di tutti i parafanghini d'acciaio, sono riuscuti a rimontarli semplicemente avvitando nuovi bulloni di acciaio zincato e posizionando le guarnizioni originali nere. In questo modo, manutenzione e pulizia saranno più semplici.
Ne è valsa la pena. Ora la scocca è sana e dovrebbe esserlo a lungo, e l'aspetto è molto migliorato.
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