Quest'estate mi sono fatto attrarre da due titoli di fantascienza di unos crittore che ho molto apprezzato per romanzi innovativi come Crash, Supercannes, Il condominio: si tratta di Terra bruciata e Il mondo sommerso di James G. Ballard, parte della trilogia degli elementi.
Chi legge Ballard sa che le storie si articolano in genere secondo una struttura collaudata e un po' prevedibile: un contesto o evento scatenante (sconvolgimenti climatici in cui il pianeta è deserto o ricoperto dagli oceani); il protagonista, di solito uno scienziato o dottore, che diventa leader cognitivo e motivazionale di un gruppo assortito di personaggi, in cui la distinzione tra buoni e cattivi muta nel corso dell'opera; una vicenda o una serie di iniziative volte ad affermare la volontà dell'uomo su un destino che sembra inesorabile.
Terra bruciata e Il mondo sommerso non si sottraggono a questo rassicurante schema né hanno pretese di veicolare messaggi di particolare profondità ma hanno, a distanza di decenni dalla pubblicazione, due grandi meriti.
Il primo è la inalterata attualità del tema: i cambiamenti climatici con i loro effetti devastanti dovuto alle attività dell'uomo. Il secondo è la forza narrativa che, soprattutto in Terra bruciata , trova un'elevata espressione, tanto angoscianti ed opprimenti sono le immagini di apertura del romanzo.
Ballard non chiude mai
Due titoli da riscoprire, che ancora oggi coinvolgono il lettore.