Uno dei vantaggi e dei privilegi di avere un sito è la visibilità sulla Internet e la possibilità di essere rintracciato, di solito con buone intenzioni.
Dopo l'articolo pubblicato sulla reunion dei Detestor, mi ha contattato Alessandro, storico membro fondatore, bassista e background vocalist del combo genovese per ringraziare (ci mancherebbe, Ale!) e per segnalarmi che l'esperienza e il sound dei Detestor non sono terminati ma continuano con un i Murderdog (la foto è la copertina del CD God Red Rum), un nuovo progetto musicale nato sotto l'egida benevola dell'etichetta Dracma Records di Torino.
Spero di poter recensire a brevissimo questo CD che attendo dai tempi di Red Sand, l'ultimo lavoro dei Detestor.
Nel frattempo vi ricordo che potete acquistare God Red Rum presso Masterpiece Distribution ad un prezzo più che popolare. Supportate la scena!
Murderdog - God Red Rum
1-Stomach forceps
2-Tooth inertia
3-Fistfuck
4-Mosquito bite
5-St.Peter's keys
6-The red line
7-I'm nothing
8-Vibro
Line up
Ale-vocals
Paola-guitar
Ale-bass
Teto-drums
04 giugno 2008
03 giugno 2008
Le ceneri di un altro Gramsci.
Forse è troppo scomodare Pasolini per ricordare Kurt Cobain. Ma chi ha più o meno la mia età, è vissuto nel momento del massimo splendore, del declino e della morte di una delle icone incontestabili del rock moderno. Poeta raffinato, ironico e malinconico, Cobain protestava giustamente quando i media lo descrivevano come portavoce di una geerazione: era una responsabilità che le sue spalle ricurve e doloranti non potevano e volevano portare.
La sua musica, narrazione del proprio vissuto non priva di un contagioso autocompiacimento, ha finito per rappresentare involontariamente la voce di una generazione rimasta afona molto a lungo, in uno scenario musicale asfittico anche per colpa di un'industria discografica poco attenta e innovativa.
La parabola autodistruttiva del leader dei Nirvana, iniziata con l'abuso di ogni stupefacente, proseguita con uno sciagurato matrimonio e alcuni atterraggi sulla batteria di Grohl, è finita, come noto, con una fucilata in testa: quel proiettile calibro .22 lo ha consegnato, volente o nolente, all'Olimpo dei poeti maledetti.
Un matrimonio sciagurato, ho scritto. Se da un lato Kurt ammetteva che Courtney Love era l'unica donna che aveva veramente amato, io sono tra quei fan che ritiene che la signora Love sia tra le cause del declino di Cobain, o almeno della perdita di quella freschezza compositiva della sua vita di single.
Non basta che Love abbia tratto un indubbio vantaggio dalla morte del marito. Coerente con la sua incapacità di rispettarne l'eterno riposo, pare che si sia pure fatta rubate le ceneri del musicista, che conservava (chissà con quale cura) in una scatoletta.
Forse è meglio così. Una mente tanto aperta non poteva restare chiusa in uno spazio angusto. Speriamo solo che ora qualche altro sciagurato non metta all'asta le ceneri di Cobain o ne chieda il riscatto. Sarebbe troppo anche per lui che fece dell'autodistruzione e della mortificazione di se stesso una bandiera, uno stile, una ragione
La sua musica, narrazione del proprio vissuto non priva di un contagioso autocompiacimento, ha finito per rappresentare involontariamente la voce di una generazione rimasta afona molto a lungo, in uno scenario musicale asfittico anche per colpa di un'industria discografica poco attenta e innovativa.
La parabola autodistruttiva del leader dei Nirvana, iniziata con l'abuso di ogni stupefacente, proseguita con uno sciagurato matrimonio e alcuni atterraggi sulla batteria di Grohl, è finita, come noto, con una fucilata in testa: quel proiettile calibro .22 lo ha consegnato, volente o nolente, all'Olimpo dei poeti maledetti.
Un matrimonio sciagurato, ho scritto. Se da un lato Kurt ammetteva che Courtney Love era l'unica donna che aveva veramente amato, io sono tra quei fan che ritiene che la signora Love sia tra le cause del declino di Cobain, o almeno della perdita di quella freschezza compositiva della sua vita di single.
Non basta che Love abbia tratto un indubbio vantaggio dalla morte del marito. Coerente con la sua incapacità di rispettarne l'eterno riposo, pare che si sia pure fatta rubate le ceneri del musicista, che conservava (chissà con quale cura) in una scatoletta.
Forse è meglio così. Una mente tanto aperta non poteva restare chiusa in uno spazio angusto. Speriamo solo che ora qualche altro sciagurato non metta all'asta le ceneri di Cobain o ne chieda il riscatto. Sarebbe troppo anche per lui che fece dell'autodistruzione e della mortificazione di se stesso una bandiera, uno stile, una ragione
29 maggio 2008
The rain falls down.
A Torino piove seriamente, da giorni. Ci sono state due vittime. Il Po è lì lì per esondare, termine tecnico che significa che mo' so' cazzi, e alcuni ponti sono stati chiusi. Misura preventiva. Non solo un modo per farci ricordare che in fondo siamo piccole cose in balia dei nostri errori.
Ah, io sono in moto, perché la Ka l'ho venduta, ma appare piccola cosa di fronte a ben altre tragedie.
Vediamo il lato positivo. Magari la pioggia dà una pulita al Tossic Park, in tutti i sensi.
Ah, io sono in moto, perché la Ka l'ho venduta, ma appare piccola cosa di fronte a ben altre tragedie.
Vediamo il lato positivo. Magari la pioggia dà una pulita al Tossic Park, in tutti i sensi.
28 maggio 2008
Ebay: no shipping to Italy, thanks.
Già il marzo scorso e in altre occasioni avevo segnalato la preoccupante inefficienza del nostro sistema postale, tanto grave da costringere molti Ebayer stranieri a non spedire più merce in Italia, dichiarando spesso "No shipping to Italy and Nigeria" nelle clausole di vendita. Troppe spedizioni perse, troppe richieste di rimborso, troppi ritardi. E poi, i feedback negativi come ritorsione. Come dar loro torto?
Per fortuna Repubblica di oggi pubblica un articolo sull'argomento Poste ed Ebay evidenziando, ad onor del vero, anche la presunta scarsa trsparenza degli italiani che, con la scusa dell'inefficienza postale, trufferebbero i venditori chiedendo il reinvio della spedizione (per avere merce gratis?).
Personalmente credo poco all'italiano furbetto e truffatore o, almeno, credo che la percentuale dei truffatori in Italia non sia così dissimile alla media degli altri Paesi europei. Ovvero: qualcuno ci prova e scrive: "Non ho ricevuto il pacco" per avere il secondo oggetto gratis o ottenere un rimborso.
Sono invece propenso a pensare che il personale delle Poste continui imperterrito, come già accaduto in passato, a comportarsi in modo quanto meno scorretto, lasciando in giacenza la corrispondenza o sottraendo merce da pacchi non tracciabili. Non sempre, infatti, le varie poste di stato offrono un sistema di tracciamento sulla corrispondenza internazionale.
L'unico modo per non farsi fregare l'acquisto fatto da un Ebayer di Hong Kong o di New York è affidarsi ad un corriere tipo UPS e DHL che offrono il tracciamento della spedizione, pagando però costi esorbitanti (che si aggiungono al già salato conto dei dazi doganali per merce extra UE).
Il pezzo di Repubblica cita anche il caso di Amazon.com, che non apre la propria attività in Italia proprio a causa dell'inadeguatezza delle Poste. Amazon, mica l'ultimo arrivato. Ce l'hanno i francesi e i tedeschi, e noi lì a guardare.
Come se ne esce? Male, malissimo. Ci siamo fatti la fama dei truffatori nelle mani di una società di Poste inaffidabile, e si sa come word of mouse sia veloce, virale ed efficace: in breve tempo, il No shipping to Italy diventerà una clausola sempre più diffusa tra i commercianti di tutto americani e asiatici; e non importa se hanno avuto esperienze negative o se si stanno adeguando al comportamento dei colleghi.
Di più. La società Poste italiane è responsabile diretta dell'arretratezza del commercio elettronico nel mercato italiano, uno degli ultimi in Europa e nel mondo.
Si fa presto a parlare di digital divide e puntare il dito sulle inefficienze di chi porta la banda larga. Una grossa fetta del digital divide la causa chi di digital ha proprio poco, e va avanti (o dovrebbe) a tabulati, biciclette, furgoni e sacchi di iuta.
Per fortuna Repubblica di oggi pubblica un articolo sull'argomento Poste ed Ebay evidenziando, ad onor del vero, anche la presunta scarsa trsparenza degli italiani che, con la scusa dell'inefficienza postale, trufferebbero i venditori chiedendo il reinvio della spedizione (per avere merce gratis?).
Personalmente credo poco all'italiano furbetto e truffatore o, almeno, credo che la percentuale dei truffatori in Italia non sia così dissimile alla media degli altri Paesi europei. Ovvero: qualcuno ci prova e scrive: "Non ho ricevuto il pacco" per avere il secondo oggetto gratis o ottenere un rimborso.
Sono invece propenso a pensare che il personale delle Poste continui imperterrito, come già accaduto in passato, a comportarsi in modo quanto meno scorretto, lasciando in giacenza la corrispondenza o sottraendo merce da pacchi non tracciabili. Non sempre, infatti, le varie poste di stato offrono un sistema di tracciamento sulla corrispondenza internazionale.
L'unico modo per non farsi fregare l'acquisto fatto da un Ebayer di Hong Kong o di New York è affidarsi ad un corriere tipo UPS e DHL che offrono il tracciamento della spedizione, pagando però costi esorbitanti (che si aggiungono al già salato conto dei dazi doganali per merce extra UE).
Il pezzo di Repubblica cita anche il caso di Amazon.com, che non apre la propria attività in Italia proprio a causa dell'inadeguatezza delle Poste. Amazon, mica l'ultimo arrivato. Ce l'hanno i francesi e i tedeschi, e noi lì a guardare.
Come se ne esce? Male, malissimo. Ci siamo fatti la fama dei truffatori nelle mani di una società di Poste inaffidabile, e si sa come word of mouse sia veloce, virale ed efficace: in breve tempo, il No shipping to Italy diventerà una clausola sempre più diffusa tra i commercianti di tutto americani e asiatici; e non importa se hanno avuto esperienze negative o se si stanno adeguando al comportamento dei colleghi.
Di più. La società Poste italiane è responsabile diretta dell'arretratezza del commercio elettronico nel mercato italiano, uno degli ultimi in Europa e nel mondo.
Si fa presto a parlare di digital divide e puntare il dito sulle inefficienze di chi porta la banda larga. Una grossa fetta del digital divide la causa chi di digital ha proprio poco, e va avanti (o dovrebbe) a tabulati, biciclette, furgoni e sacchi di iuta.
12 maggio 2008
Tornano i Detestor!
Apprendo ora da un commento di un anonimo lettore una notizia per me (e per molti) sensazionale: i Detestor, storica band metal genovese, si sono riformati con la line-up originaria [Jaiko (voce), Fox e Loris (chitarre), Ste (basso), Rigel (batteria), Cronos (tastiere)] e si esibiranno al Festival delle periferie (Sestri ponente, Genova) domenica 1 giugno.
Ecco la locandina del Festival delle periferie:
Chi segue il mio blog, sa che ho citato in alcune occasioni i Detestor, un gruppo che ho seguito con passione dal loro primo album, pogando e sudando ai loro straordinari concerti; ma anche un gruppo di ragazzi comunissimi e simpatici che non hanno mai lesinato una battuta e una stretta di mano dopo il concerto.
Anni dopo il loro scioglimento, ho incontrato casualmente alcuni membri (Rigel a Genova e Alessandro ad alcuni concerti) ed è stato quasi emozionante. Sono molto contento che i ragazzi si siano riuniti e siano tornati a scrivere e suonare musica.
Commenti, integrazioni, segnalazioni, conferme e contatti saranno benvenuti!
Ecco la locandina del Festival delle periferie:
Chi segue il mio blog, sa che ho citato in alcune occasioni i Detestor, un gruppo che ho seguito con passione dal loro primo album, pogando e sudando ai loro straordinari concerti; ma anche un gruppo di ragazzi comunissimi e simpatici che non hanno mai lesinato una battuta e una stretta di mano dopo il concerto.
Anni dopo il loro scioglimento, ho incontrato casualmente alcuni membri (Rigel a Genova e Alessandro ad alcuni concerti) ed è stato quasi emozionante. Sono molto contento che i ragazzi si siano riuniti e siano tornati a scrivere e suonare musica.
Commenti, integrazioni, segnalazioni, conferme e contatti saranno benvenuti!
Il fotografo del matrimonio.
Sono felice reduce del matrimonio della mia sorellina che mi ha riservato l'onore e l'onere di stare dietro l'obiettivo per l'album di nozze. Qui mi vedete impegnato con la Nikon D80 a tracolla e uno sguardo un po' ebete, per altro mio tratto caratteristico.
Al momento non sono ancora autorizzato dagli sposi a pubblicare gli scatti della cerimonia, ma vorrei mettere online almeno una dozzina di scene nelle prossime settimane. Sono soddisfatto del lavoro eseguito, anche se è stato un po' impegnativo.
Alcuni dettagli tecnici. La Nikon D80 accoppiata all'instancabile flash Nikon SB-600 fa il suo lavoro e si è rivelata abbastanza performante e affidabile ma:
Al momento non sono ancora autorizzato dagli sposi a pubblicare gli scatti della cerimonia, ma vorrei mettere online almeno una dozzina di scene nelle prossime settimane. Sono soddisfatto del lavoro eseguito, anche se è stato un po' impegnativo.
Alcuni dettagli tecnici. La Nikon D80 accoppiata all'instancabile flash Nikon SB-600 fa il suo lavoro e si è rivelata abbastanza performante e affidabile ma:
- non sempre si riesce a correggere la nota sovraesposizione di questo modello mediante la compensazione di -2/3 di stop: ergo, tende comunque a sovraesporre.
- il Matrix 3D o diosacomesichiama non lo riuserei. Meglio la prevalenza centrale o bilanciata centrale. Il Matrix prende cantonate con i contrasti forti.
- l'SB-600 ha qualcosa di miracoloso. Giuro. Ignorate il libretto di istruzioni. Da gennaio uso le stesse pile alkaline Fuji e durante la cerimonia ho fatto più di 1000 scatti, con sequenze a raffica e senza tante premure. Le pile sono ancora cariche. Un mulo fedele e affidabile, l'unico gadget per cui il termine "accessorio" andrebbe cambiato con indispensabile. Punto. Con l'SB-600 anche un cieco porterebbe a casa roba degna di essere guardata.
- lo zoom Nikon 18-55 f3.5 di stock è onesto, ha ottimi colori, ma va bene per paesaggi e altre occasioni. Beh, non ci voleva un esperto per capirlo. Andrebbe sostituito con una lente un pelo più luminosa. Ah, l'ho affiancato al mio fedele Sigma 28-105 f 2.8 che è egregio, rapido, luminoso. Niente manual focus, stavolta.
11 maggio 2008
Ciao KA!
Dopo 10 anni di vita e 7 anni di onoratissimo servizio, venerdì ho ceduto a un simpatico signore di Cagliari la mia amata Ford KA, davvero una fedele compagna di viaggio.
E' stata la mia prima e finora unica auto, quindi la separazione ha avuto anche un qualcosa di emozionante.
Ma ultimamente, anche con l'arrivo della Suzuki V-Strom, avevo praticamente smesso di adoperarla; e allora meglio che se ne stia al sole della Sardegna e che serva a fare ancor un bel po' di strada.
Grazie, e buon viaggio!
E' stata la mia prima e finora unica auto, quindi la separazione ha avuto anche un qualcosa di emozionante.
Ma ultimamente, anche con l'arrivo della Suzuki V-Strom, avevo praticamente smesso di adoperarla; e allora meglio che se ne stia al sole della Sardegna e che serva a fare ancor un bel po' di strada.
Grazie, e buon viaggio!
30 aprile 2008
Piero Abrate, Il Piemonte del crimine. Storie maledette
Anche se nella sezione Sto leggendo qui a destra continua a capeggiare l'intramontabile Hemingway, nel frattempo ho letto qualche altro libro.
Questa raccolta di delitti scritta dal cronista Piero Abrate è di un certo interesse: un'antologia dettagliata e molto ben documentata di 23 efferati crimini commessi in Piemonte (uno nel 1835, tutti gli altri in anni più recenti) e catalogati nelle sezioni “Trasgressione e morte”, “Parenti serpenti” e “Serial killer”.
L'autore ha svolto un lavoro meticoloso di ricerca e le testimonianze sono arricchite da un linguaggio scorrevole e, spesso, da qualche considerazione sull'ambiente, il periodo e le caratteristiche politiche e sociali che hanno fatto da sfondo ai crimini.
29 aprile 2008
Ibanez EWC30 QHERLG1201, chitarra acustica serie Exotic Wood.
Durante il mio breve viaggio a Las Vegas, mi sono regalato una chitarra acustica per sostituire la mia vecchia Aria AW200 venduta ad un amico.
Sono andato da Guitar Center e ho provato quasi tutte le chitarre acustiche nella fascia 500 euro disponibili in negozio (non un'infinità, se vogliamo essere pignoli). In realtà avrei preferito acquistare una Art & Lutherie o una Seagull S6, ma non erano disponibili. Questa Ibanez della serie Exotic Wood vi si avvicina abbastanza per suono e comodità di manico.
Tornato in Italia, la prima sorpresa è che non conviene comprare chitarre giapponesi in America perché in Italia costano poco meno. La seconda è che questo modello non appare né sui cataloghi né sui siti Ibanez, nel cui forum apprendo che si tratta di un modello esclusivo per Guitar Center, e che ha una piccola schiera di appassionati.
Ho anche contattato i ragazzi di Mogar, sempre disponibilissimo (grazie!) che mi hanno confermato che si tratta di un prodotto per il mercato americano e che ha le seguenti caratteristiche:
-Modello: EWC 30 QHE
-Corpo: Mini EW Body w/ Cutaway
-Top, fondo e fasce: Mogano
-Manico: Mogano
-Rosetta: Abalone
-Meccaniche: Ibanez chrome Die cast tuners
-Pickup: B band UST
-Preamp: AEQ-SRTn con notch filter e accordatore on board.
-Uscite: ¼” ed XLR
-Finitura: Resonant Low gloss finish
Come si vede dalle foto, il top è molto figurato e la verniciatura satinata contribuisce alla naturale brillantezza del tono. L'elettronica è interessante e di discreta qualità. La vera pecca di questa chitarra sono le meccaniche: poco precise, molto economiche, da sostituire. Anche la finitura economica della paletta è un aspetto che non mi ha soddisfatto. Confrontata con la mia vecchia Aria (prodotto nel 1993 in Korea) si nota un livello di finiture un po' povero per questa fascia di prezzo.
Ma alla fine il suono e suonabilità hanno fatto pendere la bilancia per l'acquisto.
Il suono unplugged, come detto, è tra i più interessanti che ho potuto provare in questa fascia di prezzo, secondo solo alle canadesi sopra citate, e superiore a mio avviso alle Yamaha serie APX anche più costose. Il ponticello e la stuttura del ponte danno un ottimo angolo di attacco alle corde. La cassa di dimensioni ridotte non mortifica il volume. Anche con scalature leggere, c'è equilibrio tra bassi, alti e acuti.
Amplificata dà una restituizione molto naturale del suono acustico, grazie alle regolazioni del preamplificatore SRT. Il piezo c'è e si sente, ma solo chitarre molto piu costose hanno anche un piccolo microfono preamplificato a bordo e il mixer tra i volumi del piezoelettrico e del microfono.
Insomma, un acquisto soddisfacente anche se "disturbato" dalla politica Ibanez di non divulgare informazioni su questo modello.
25 aprile 2008
Vendo Forda Ka 1.3 1998.
Siccome in famiglia sta per arrivare un'automobile nuova, vendo a malincuore la mia fedelissima compagna di viaggi e tragitti casa-lavoro Ford Ka del 1998.
Motore E-ndura 1.3, 102.000 km, omologazione Euro 2, aria condizionata caricata fine 2007, servosterzo con idroguida, vetri elettrici, chiusura centralizzata, immobilizer con trasnponder e antifurto meccanico.
Motore E-ndura 1.3, 102.000 km, omologazione Euro 2, aria condizionata caricata fine 2007, servosterzo con idroguida, vetri elettrici, chiusura centralizzata, immobilizer con trasnponder e antifurto meccanico.
Vettura appena revisionata (23 aprile 2008), bollo pagato per 9 mesi, pinze e dischi freni anteriori sostituiti recentemente, gomme seminuove, sempre tagliandata presso meccanico Ford, condizioni generali molto buone, carrozzeria appena lucidata, autoradio di serie + autoradio Clarion con CD, MP3, porta USB e slot SD ancora in garanzia, altoparlanti midrange + tweeter separati.
La vettura si può visionare e provare a Settimo torinese previo appuntamento telefonico o email. NO SMS.
contatti:
- telefono 349 4033238
- email mail@piersantelli.it
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