03 gennaio 2008

La neve fa quello che può.


Vedute di Borgonuovo di Settimo Torinese (TO), 3 gennaio 2008.

Il 2008 inizia così, con una bella spruzzata di neve sulla periferia di Settimo Torinese (come in molti altri luoghi del centro nord). Ovviamente la foppa di cui sopra non ha alcuna velleità artistica (ci mancherebbe): sono due scatti fatti in fretta e furia mentre la caffettiera era sul fuoco. Mi bastavano per ricordare questo risveglio.

La neve ha sempre avuto il compito ingrato di mascherare gli errori e le brutture dell'uomo. Ma non è nevicato abbastanza, a Settimo, questa notte. Camminando verso l'auto parcheggiata per strada, i miei passi scoprivano l'asfalto coperto da uno strato troppo sottile di neve, mostrando il bitume bagnato, scabroso e grigio.

Non mi interessa né intendo scrivere uno bilancio dell'anno passato. Dio me ne scampi. Ci sono stati eventi personali troppo belli e importanti per stilare una banale lista a mo' di servizio di fine anno della CNN.

Tuttavia, la neve che per poche ore ricopre le strade le case le auto in sosta, e si spazza via con la suola delle scarpe, continua a tornarmi in mente. Sta diventando una piccola ossessione. Molti aspetti della mia vita di migrante possono essere riassunti e descritti con la metafora della neve sottile. Ho dovuto rassegnarmi di fronte all'evidenza di una rete sociale di amicizie che va via via riducendosi per dimensione, portata e affidabilità, come se le maglie diventassero progressivamente più larghe perché alcuni nodi stano cedendo o si sono già rotti. Così, un'amara solitudine di fondo ha preso il posto delle belle parole del passato.

Penso di avere, in alcuni momenti, mitizzato e idealizzato la mia provenienza: la città dove sono nato e vissuto, le persone che ancora sono là perché vi sono tornate o non si sono mai mosse. Ho a lungo sperato che tutto ciò per cui ho speso impegno e energia - principalmente mantenere in vita amicizie geograficamente remote - avrebbe dato, un giorno, i suoi frutti. Già: come il grano sotto la neve. Avevo la speranza che, una volta disciolta la neve, il grano uscisse dalla terra e portasse frutto, e con il frutto il pane. Invece, spostando di poco la neve, non è sempre terra fertile quella che si vede, ma asfalto e cemento. Duro, grigio, senza vita.

La neve fa quello che può, e rende tutte le cose uguali per forma e per colore: coperta di bianco, la mia vecchia auto non è così dissimile dalla Lexus parcheggiata accanto; le strade della periferia dove vivo sono bianche come quelle del centro. E' già pomeriggio, e continua a scendere, lenta e silenziosa. È tutto bello, qui intorno, finché non si scioglie.

La vita, la vera vita senza speranze ingenue, inizia quando il sole o i passi portano via lo strato sottile della neve di gennaio, e scoprono le cose per quello che sono. Asfalto, rifiuti, e qualche erbaccia.

27 dicembre 2007

Auguri via SMS: ha funzionato!

Eccellente. Questo Natale ho ricevuto solo 3 o 4 SMS con auguri generici (peraltro da mittenti all'oscuro o quasi del mio blog).

Ne deduco due opzioni possibili:
  1. tra gli amanti del VUOI INVIARE QUESTO MESSAGGIO A TUTTA LA TUA RUBRICA? ci devono essere quei 5-6 lettori del mio blog; oppure:
  2. quest'anno sto sul cazzo ad un numero di persone superiore all'anno scorso, per cui in pochi si sono presi la briga di augurarmi UN SERENO NATALE E UN FELICE ANNO NUOVO.
E devo dire che entrambe le possibilità mi fanno molto, molto piacere.

21 dicembre 2007

Auguri via SMS: manca poco...

Come ogni anno, come ogni vigilia di ogni Natale, tra poche ore inizieranno gli invii massivi di SMS con auguri generici e preconfezionati del tipo "one size fits all": un bel testo del tipo:

nome lui + nome lei + nome eventuale/i figlio/i augurano un Sereno Natale e un Felice 2008!!

inviato al 85% dei contatti sulla rubrica, con grande generosità di maiuscole (Sereno, Felice... ma perché? gli aggettivi si scrivono minuscoli, in italiano...) e fregandosi le mani per l'eccezionale affare fatto comprando quella bella carta auguri timvodafonewindtrechiamatuttiscriviatutti.

I più sbrigativi, e ci sono sempre, useranno lo stesso messaggio già inviato l'anno precedente e salvato nella cartella Modelli. Sbadatissimi, invieranno gli auguri per un Felice 2007 o 2006, Dio solo sa.

E come ogni anno, come ogni vigilia di Natale, il sottoscritto leggerà ed eliminerà, senza rispondere, tutti questi bei messaggi, alla stregua delle tante email con l'allegato in Powerpoint e Oggetto:

FW:I:I:FW:FW:FW Bellissima!!!!!! Fatela circolare!!!!!

che ogni giorno transitano direttamente dalla Posta in arrivo al Cestino (sì, maiuscoli, per compiacere i più), senza passare dal via né ritirare le 20.000 lire (pari a 10,32 €).

È Natale (maiuscolo, perché festività religiosa) e siamo quasi tutti più buoni. Io sono lo stronzo polemico pignolo di sempre, e anzi: un po' più rincoglionito per il passare degli anni. Un conservatore: eliminerò quest'anno i vostri auguri di cui sopra proprio come l'anno scorso.

Perché se non trovate nemmeno 10 secondi per pensare a me, a chi io sono esattamente, a quello che penso, alle mie speranze, alla mia vita, me lo spiegate che cazzo mi scrivete a fare?

PS: ho appena ricevuto una email di auguri del tipo NataleGioiaFelicità da una certa Maria ma firmata Francesco. Cazzo, almeno togliere il precedente mittente...

17 dicembre 2007

Luttazzi a teatro.

Ecco, bravo, quelle cose lì vai a dirle in teatro, davanti a 1000 cittadini liberi di spendere il proprio tempo come vogliono. Ci guadagna chi, come me, non sopporta di vederti entrare in casa dallo schermo della TV.
Se poi, caro Luttazzi, il teatro ti piace e ti permette di sfogarti, perché non parti in tournée verso, che?, tutti i teatri della Siberia e della Mongolia? Una cosetta da due-tre anni, giusto per toglierti dalle palle.
Pensaci.

12 dicembre 2007

La fine della benzina.

Lo sciopero dei camionisti di questi giorni ha avuto come prime ripercussioni l'aumento del traffico dovuto ai blocchi nelle autostrade e la mancanza di benzina (che viene trasportata su gomma).
Da ieri si vedono lunghe file di automobili all'entrata dei distributori e malinconici cartelli che dicono GASOLIO ESAURITO.
Si tratta di una mancanza temporanea. Credo che nei prossimi giorni i trasportatori torneranno a guidare e a riempire le pompe dei distributori forse la prima volta che abbiamo la grande opportunità di riflettere su un fenomeno che, prima o poi, affronteremo: la fine dei combustibili fossili.
Dapprima non sarà una vera e propria fine, ma quando il prezzo del greggio supererà le soglie di sopportabilità (150-200 $ al barile), l'acquisto del carburante per trasporti diventerà impraticabile per i redditi medio bassi.
In mancanza di carburanti o vettori energetici alternativi e largamente disponibili, quello appena descritto è un trend difficilmente scarsamente controvertibile.
Mi resta difficile spiegare a me (e in queste righe) la percezione di un fenomeno parallelo: aumentano le pubblicità di automobili. A me pare che, a differenza di qualche anno fa, i car maker siano diventati i più grandi buyer di spazi pubblicitari in TV e sul web. Mi sembra che in prima serata su reti pubbliche e private ci siano solo automobili. Sono cambiate, ovviamente, le parole chiave: è tutto un ecologia, economia, garanzia, efficienza nei consumi, sicurezza attiva e passiva.
La potenza in cavalli (termine ormai desueto ma appartenente all'immaginario simbolico popolare) campeggia in scritte più o meno piccole, ma le potenze specifiche - grazie anche agli investimenti nei motori diesel, sono sempre più alte: per me, con i miei rudimenti di termodinamica, è difficile persuadersi che un motore da 200 CV consumi poco e inquini di meno. Parimenti mi sembra che i veicoli ZEV o LEV rimangano belle fotografie sulla stampa specializzata e che le soluzioni ibride o alternative siano a metà strada tra la concept car e il lusso per pochissimi, come la Toyota Prius (che, a vedere l'indicatore del consumo istantaneo, pare aver bisogno di un bel po' di carburante per muovere quelle 2 tonnellate di stazza).
Fra qualche ora o giorno, precettati i camionisti, troveremo di nuovo benzina e gasolio alla pompa. Probabilmente con prezzi ancora maggiorati: già oggi per 15 litri di super non bastano 20 euro. Ma la coperta diventa ogni giorno sempre più corta e prima o poi dovremo affrontare seriamente il fatto che è vicina l'ora in cui resteremo tutti, o quasi tutti, al freddo. Nel vero senso della parola.

11 dicembre 2007

Centomila chilometri (100.000 km).

Ci siamo. La mia Ford Ka 1.3 del 1998 ha raggiunto la meta dei 100.000 km. Meta virtuale perché i chilometri reali sono molto di più, forse 150mila. In foto si vede che le cifre non sono allineate causa manomissione.

Torniamo indietro di qualche anno. Poco esperto ed appassionato di motori, ho scelto questa macchina (di provenienza spagnola) comprandola usata da un grosso concessionario di Genova. Il contachilometri indicava 33.600 circa, ma poco tempo dopo ho avuto la conferma che la buona vecchia abitudine dei venditori d'auto di abbassare il chilometraggio è ancora in ottima forma. Ma lasciamo perdere. Non è di quegli sciagurati bugiardi con il cravattone giallo, il gel nei capelli e le scarpe a punta che voglio parlare.

Diciamo che questi benedetti 100 o 150 mila chilometri sono stati percorsi pressoché a cofano chiuso, tipo test Quattroruote (nessun intento scientifico: solo taccagneria). Perché se eccettuiamo il cambio di olio motore, 4 ammortizzatori, 2 freni, un paio di filtri aria e olio e di 4 candele, davvero non rammento interventi seri. E' tutta così come mamma l'ha fatta.
Voglio dire, quando la porto dal meccanico, un bravo cristo di San Mauro, lui mi dice che l'auto va benone. Se lo dice lui.

Certo, ogni tanto il regolatore del minimo (o la valvola cut off o chissà cosa) va in ferie, tenendo l'auto accelerata o facendola spegnere, e anche la scatola dello sterzo mi dà discreti avvertimenti che desidera essere sostituita. E forse i più raffinati potrebbero provare un po' di fastidio per via dei sedili umidi (ma da dove caspita entra tutta quest'acqua?).
Ma alla fine sono inezie.

Mi sono spesso domandato, negli scorsi anni, che sarebbe successo alla soglia psicologica dei 100.000 km. Beh, non è successo proprio nulla. Anzi, ho dovuto fermare l'auto a bordo strada per scattare una foto al contachilometri. Lei mica lo sa che ha 100.000 km. Non è come una donna alla vigilia del quarantesimo compleanno, con dubbi domande e speranze.

Il mio amico Fulvio, che ha una vecchia Opel, mi ha raccontato di aver fatto una cosa bellissima allo scatto dei 200.000 km: fermo su una piazzola di sosta della Genova-Rosignano, è uscito dall'abitacolo, ha stappato un mignon di spumante e aperto una piccola SacherTorte, per festeggiare l'evento. Fermato dalla Stradale, ha spiegato il motivo e ha pure fatto la foto di gruppo. Gliela devo chiedere, uno di questi giorni.

Insomma, dove voglio andare a parare? No, non è uno spottone Ford per la serie le auto migliori del mondo. Vedo però che frizione e distribuzione sono originali (ovvero ci hanno quei km sul groppone) e non sembrano voler girare l'occhio da un momento all'altro. Ogni anno passa il test sui fumi di scarico (ovviamente considerando buoni i parametri che il governo considera come non nocivi), non brucia olio, non fa le bizze.

E' una compagna molto fedele. Troppo vecchia e brutta per attirare l'attenzione dei ladri, troppo Euro2 per poter circolare liberamente senza incorrere in sanzioni di questo o quel governo, troppo stinta per essere una macchina rossa (AndreaD mi dice le macchine rosse vanno più veloci). Ma quando si tratta di trottare su e giù per la Sardegna con 40° all'ombra o portarmi a sciare sulle Dolomiti, poverina, non ha mai fatto una piega.

Ecco, non sono andato a parare proprio da nessuna parte. Ma che importanza ha, dopo tutto?

10 dicembre 2007

07 dicembre 2007

Gleemen. Genova, giugno 2007.

Se non sapete nulla, ma proprio nulla, di Bambi Fossati, Gleemen e Garybaldi, fate penitenza e guardate questi video.





Bambi, sapessi quanto mi mancano le tue sgridate e i tuoi sorrisi.

05 dicembre 2007

Come riconquistare la propria ex.

Ve lo spiega il prof. Joe Bonamassa in questo video didattico.




Se ci avete provato e non ci siete riusciti, i casi sono due: o l'avete fatta proprio grossa o non sapete suonare come Joe.

01 dicembre 2007

Vendo Panasonic Lumix DMC-FZ10.


Come da titolo, vendo fotocamera digitale Panasonic Lumix DMC-FZ10.
Per la serie "oste, il vino è buono?", è inutile che vi descriva la macchina o la qualità delle foto: ho preferito indicare pareri e recensioni scritti da altri.
Qui trovate descrizione, scheda tecnica, immagini e informazioni.