Gigantesco. Questo dovevo scriverlo alla fine ma non ho resistito, e lo scrivo all'inizio.
Questo LP che si intitola -- con un'umiltà disarmante -- semplicemente
Another Rock 'n' Roll Swindle. Niente fronzoli e decori, qui dentro c'è del rock 'n' roll. Punto.
Un aneddoto è doveroso. Ho avuto il piacere e l'onore di seguire qualche frammento della gestazione di questo disco che è stato ideato, scritto, arrangiato, suonato, prodotto e registrato (con la partecipazione di musicisti talentuosi) interamente da Mendoza il quale, per la cronaca, di lavoro fa il bassista. Ma ha preso in prestito una chitarra, ha scritto, suonato e registrato una montagna di riff da paura, implacabili come uno schiacciasassi e precisi come un orologio; e alla fine il suo unico commento è stato: "Però, bella la Strato!", e l'ha restituita, come se niente fosse.
Il lavoro è compatto e potente, con suoni grandi e grossi, mica si scherza. La sezione ritmica --
ma che te lo dico a fare? -- è sempre solidissima, con Tonii T che picchia le pelli come una furia e Mendoza al basso che ti sembra di averlo in soggiorno, non so se mi spiego. Le chitarre ritmiche sono sporche, un sound vero che più rock 'n' roll di così non si può. Eppure la registrazione è impeccabile, non c'è speranza di trovare imprecisioni né finzioni.
Apre le danze
R 'n' R Swindle che ha un ritmo bello veloce, riff aggressivi e orecchiabili e un bridge che crea tensione fino ad esplodere, grazie anche alla voce di Gabriele Grilli, che ha un'estensione e una potenza da far impallidire tanti (troppi) pro sulla scena.
Swindle sul palco sarà un delirio di teste braccia e bottiglie impazzite, potete scommetterci.
Wasted time e
Into the void, sono acdc-iane, sabbathiane, ironmaideniane, decidete voi: sono muri sonori che non danno tregua, che fanno muovere mani e piedi, impossibile stare fermi e non seguire il ritmo.
Overload, che chiude il disco in bellezza (e troppo presto, come raramente accade), ha un cantato epico e grandioso che esalta -- senza mai coprire -- il lavoro ritmico e delle chitarre.
I soli di Matteo, Massimiliano e Danilo hanno un terreno fertile per esplodere con tutta la loro forza, specialmente in
Point of no return, dove non c'è sfoggio di tecnica e velocità fini a se stesse ma una mix efficace di narrazione e aggressione.
Adesso ho finito, quindi lo posso scrivere.
Another Rock 'n' Roll Swindle è
gigantesco. Non sentivo niente di così rock'n'roll, trascinante e ben fatto (ma non ben
costruito, attenzione) da un sacco di anni. Bisogna andare ai vecchi lavori degli Iron e degli AC/DC.
Mettete
Another Rock 'n' Roll Swindle in auto, nell'iPod, nel CD di casa, dove volete. Ma fatelo. Perché c'è una scena da supportare, cazzo. E perché se Mendoza non fa il secondo LP, ne passerà di tempo prima di trovare qualcos'altro di così spesso.
PS: ha scritto più e meglio di me ArAgost, quindi leggete anche la sua
recensione.
Mendoza -
Another Rock 'n' Roll Swindle [2007]
Tracklist:
- R 'n' R Swindle
- Words and words
- Into the void
- Wasted time
- Point of no return
- Overload
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