22 giugno 2007

Tasse e commercianti.

Il capo di Confcommercio dice che ci sono troppe tasse e che il settore ha solo due possibilità: "chiusura o nero".
Ma dimentica la via più battuta, da sempre, del commercio: il ritocchino dei prezzi.
E ricordiamoci anche che il suo illustre predecessore, quello del patto della pizza, soldi sapeva come farli girare. Dalle casse alle proprie tasche.
Ma per piacere.

Non riesco a vedere i Black Label Society.

Martedì sera ero seduto in una steak house a prezzi modici di Londra (10oz rump steak, chips, insalata e birra media a 5.49£: a meno c'è la mensa dell'esercito della salvezza). Mentre aspettavo una bistecca di mucca pazza piena di antibiotici e steroidi, ho dato un occhio a un giornale gratuito preso per strada al posto dell'ombrello.
Vado alla voce entertainment, music, e scopro che Zakk Wylde suonava quella sera a Londra. ovviamente non avevo né macchina né biglietto né tempo a sufficienza per andare a vederlo.

In compenso, sabato 30, mentre Zakk salirà sul palco del Gods of Metal con la sua LP "Bull's eye" gridando ARE YOU READY MOTHERFUCKERS, io sarò al matrimonio di un caro amico, presumibilmente in attesa del secondo di pesce, forse al tavolo con 4 sconosciuti con cui cercherò di tenere anche un minimo di conversazione (argomenti: il Genoa in serie A, la nuova Fiat 500 e il costo della vita con l'euro).

21 giugno 2007

Londra, qualche impressione (con linguaggio da bar).

Ecco qualche pensiero sulla mia ultima visita a Londra.

Negli ultimi 3-4 anni ci sono andato frequentemente e, a differenza di quanto percepito nella mia prima visita, sono ormai convinto che:
- è una città ricca, molto ricca, ovvero: una grande parte della sua popolazione ha un reddito effettivamente alto e un tenore di vita dal buono all'ottimo.
- di conseguenza, è cara da fare schifo. 1 litro di benzina costa 1£. Mi diceva una ragazza che un monolocale in città (diciamo Holborn o Islington, mica Piccadilly) sta sopra le 200 sterline a settimana, e che la spesa per l'affitto arriva anche ai 2/3 dello stipendio di una persona. Io ho mangiato con 5 sterline, ma questo potrebbe essere uno dei miei ultimi post.
- di conseguenza 2: non è un buon mercato per soddisfare gas musicale o fotografica.
- è culturalmente attiva, di gran lunga più attiva di altre capitali europee. Parigi in confronto sembra Ovada.
- è sicura. Mi sono ritrovato, qualche tempo fa, in mezzo ai festeggiamenti di san patrizio senza una birra in mano e nessuno mi ha torto un capello.
- non è (o non appare) inquinata. C'è sempre molto vento che pulisce l'aria. Lì hanno messo la congestion tax, una tassa per disincentivare l'uso delle auto nel centro e diminuire l'inquinamento. Allora a Torino cosa dovrebbero mettere? La pena di morte per chi guida?
- c'è un sacco di figa. Ma proprio tanta, eh. E dire che una volta consideravo le inglesi mediamente sciacquette.

La festa del Genoa: nuove immagini.





Ricevo da Marco S. alcune immagini e un video realizzati con il cellulare durante la partita che ha portato il Genoa in serie A.
Per chi sa e può capire:
GRAZIE RAGAZZI PER IL VOSTRO CORAGGIO.

08 giugno 2007

PSP remote play: accesso remoto alla Play Station 3.

Il 31 maggio è stata rilasciata la versione 3.50 del firmware della PSP che introduce, tra l'altro, la funzione Remote Play che consente l'accesso e la riproduzione da remoto dei file multimediali presenti su una Play Station 3 connessa ad Internet: in pratica, connettendo la propria PSP ad un access point a larga banda, è possibile vedere in streaming un film o usare un videogioco presenti sull'hard disk della PS3.


Una volta scaricato e aggiornato il firmware per la PSP, occorre aggiornare anche la PS3. Successivamente è necessario associare entrambi i dispositivi connessi in rete, utilizzando un meccanismo di autenticazione basato su condivisione di login e password. Questa operazione va effettuata solo alla prima connessione: il profilo sarà poi salvato sui terminali.
La procedura di configurazione e associazione, che richiede un po' di tempo e pazienza, è ben descritta qui.

Con la funzione Remote Play, Sony riprende il discorso del place shifting dei contenuti iniziato -- senza troppo successo -- con Location Free e divenuto molto popolare grazie a Slingbox e Orb.


Le prove effettuate sono state convincenti e brillanti: in presenza di una connessione Wi-Fi stabile (e protetta, poiché le console Sony supportano WEP e WPA), è possibile esplorare i contenuti (video, foto, musica, giochi) presenti sulle memorie (interna ed esterne) della console Play Station 3, riprodurre un video in streaming, ascoltare musica e giocare. Da quanto verificato, non è possibile salvare gli stream sulla Memory Stick, con buona pace dei content provider e dei sostenitori del DRM.

Come Apple per iPod, iTunes, AppleTV e MacOSX, anche Sony adotta la tattica vincente di proporre agli utenti, su terminali diversi, la stessa interfaccia grafica e la stessa experience, in modo da metterli a proprio agio anche al primo utilizzo. Al di là della funzione di videogames, la connettività Wi-Fi, i moduli aggiuntivi fotocamera digitale e GPS, pongono la PSP tecnologicamente un passo avanti rispetto agli altri portable media player disconnessi (iPod in testa) e potrebbe essere un driver forte per abilitare funzioni di social networking e media sharing.

07 giugno 2007

La BCE e il punto di equilibrio.

Ieri la BCE ha alzato i tassi di interesse al 4%. Un tasso del 4.5% entro fine anno è realistico.
Se a queste cifre si aggiunge uno spread medio dell'1%, ora siamo al 5%, in avvicinamento del fatidico punto di equilibrio (ovvero, oltre il quale diminuisce la convenienza a chiedere denaro in prestito).

Per chi come il sottoscritto ha sul groppone un mutuo a tasso variabile, ci sono due riflessioni da bar:
1. se uno ha un reddito da lavoro dipendente, sai chi se ne frega se l'economia in Eurozona continua a crescere: lo stipendio non si muove e diminuisce ancora la capacità di risparmio (mensile e annuale)
2. sta arrivando il momento, se si ha la possibilità, di decidere se estinguere il prestito, tenendo in considerazione anche i costi di estinzione del mutuo.

Morale della favole? Sì, c'è un antico adagio che parla di volatili e fondoschiena, ma è un po' triviale...

06 giugno 2007

Si è rotto YouTube.

Suppongo per le troppe richieste.
È l'indice della produttività nelle aziende, che segue l'opinione dei lavoratori italiani sui propri capi.
Via iamsc.

05 giugno 2007

Mendoza - Another Rock 'n' Roll Swindle.


Gigantesco. Questo dovevo scriverlo alla fine ma non ho resistito, e lo scrivo all'inizio.
Questo LP che si intitola -- con un'umiltà disarmante -- semplicemente Another Rock 'n' Roll Swindle. Niente fronzoli e decori, qui dentro c'è del rock 'n' roll. Punto.
Un aneddoto è doveroso. Ho avuto il piacere e l'onore di seguire qualche frammento della gestazione di questo disco che è stato ideato, scritto, arrangiato, suonato, prodotto e registrato (con la partecipazione di musicisti talentuosi) interamente da Mendoza il quale, per la cronaca, di lavoro fa il bassista. Ma ha preso in prestito una chitarra, ha scritto, suonato e registrato una montagna di riff da paura, implacabili come uno schiacciasassi e precisi come un orologio; e alla fine il suo unico commento è stato: "Però, bella la Strato!", e l'ha restituita, come se niente fosse.
Il lavoro è compatto e potente, con suoni grandi e grossi, mica si scherza. La sezione ritmica -- ma che te lo dico a fare? -- è sempre solidissima, con Tonii T che picchia le pelli come una furia e Mendoza al basso che ti sembra di averlo in soggiorno, non so se mi spiego. Le chitarre ritmiche sono sporche, un sound vero che più rock 'n' roll di così non si può. Eppure la registrazione è impeccabile, non c'è speranza di trovare imprecisioni né finzioni.
Apre le danze R 'n' R Swindle che ha un ritmo bello veloce, riff aggressivi e orecchiabili e un bridge che crea tensione fino ad esplodere, grazie anche alla voce di Gabriele Grilli, che ha un'estensione e una potenza da far impallidire tanti (troppi) pro sulla scena. Swindle sul palco sarà un delirio di teste braccia e bottiglie impazzite, potete scommetterci.
Wasted time e Into the void, sono acdc-iane, sabbathiane, ironmaideniane, decidete voi: sono muri sonori che non danno tregua, che fanno muovere mani e piedi, impossibile stare fermi e non seguire il ritmo. Overload, che chiude il disco in bellezza (e troppo presto, come raramente accade), ha un cantato epico e grandioso che esalta -- senza mai coprire -- il lavoro ritmico e delle chitarre.
I soli di Matteo, Massimiliano e Danilo hanno un terreno fertile per esplodere con tutta la loro forza, specialmente in Point of no return, dove non c'è sfoggio di tecnica e velocità fini a se stesse ma una mix efficace di narrazione e aggressione.
Adesso ho finito, quindi lo posso scrivere. Another Rock 'n' Roll Swindle è gigantesco. Non sentivo niente di così rock'n'roll, trascinante e ben fatto (ma non ben costruito, attenzione) da un sacco di anni. Bisogna andare ai vecchi lavori degli Iron e degli AC/DC.
Mettete Another Rock 'n' Roll Swindle in auto, nell'iPod, nel CD di casa, dove volete. Ma fatelo. Perché c'è una scena da supportare, cazzo. E perché se Mendoza non fa il secondo LP, ne passerà di tempo prima di trovare qualcos'altro di così spesso.
PS: ha scritto più e meglio di me ArAgost, quindi leggete anche la sua recensione.

Mendoza - Another Rock 'n' Roll Swindle [2007]
Tracklist:
  1. R 'n' R Swindle
  2. Words and words
  3. Into the void
  4. Wasted time
  5. Point of no return
  6. Overload
Sito web
Myspace

31 maggio 2007

Blogger e blogstar.

Per me, che da anni scrivo sul web (dal '98, per l'esattezza) pur senza essere diventato una celebrità, il post di Mantellini sulle sedicenti, autonominate o elette blogstar è come una birra fresca in una sera d'estate: non mi salva la vita, ma me la migliora di un bel po'. Grazie, Massimo. Brindo a te.

Blogstar ne ho incontrate tante. Mai capito di checcazzo scrivessero. Ho cercato a lungo di capire la dinamica delle loro interazioni. Chiamato a parlare di blog ad un convegno, ho sostenuto che in Italia i blogger che contano, contano perché si comportano con le stesse dinamiche relazioni dei comuni mortali che contano: si frequentano, si citano l'un l'altro, gridano quando basterebbe parlare o quando non hanno nulla da dire, usano una parola di più quando ne basterebbe una di meno hanno un'enorme e incrollabile fiducia nelle proprie capacità e, soprattutto, non rivolgono la parola ai comuni mortali che non contano.

Altro che autorevolezza e ranking di certi blogger americani; da noi, molte delle cosiddette blogstar sono come le soubrette: la loro fama ha dubbia origine e, spesso, si spengono in fretta.