18 luglio 2006

Microsoft Argo: ultime notizie.

I siti italiani cominciano ad interessarsi della portable game console di Microsoft. Io ne avevo scritto qui e qui.
Ultime notizie, quindi, da:
Che dicono gli articoli? Qualcosa quello del Sole, che avanza ipotesi interessanti sul gaming online e su un servizio alla Tivo to Go (XBox To Go?); poco e niente gli altri due. Ma quel che conta, soprattutto a Redmond, è che se ne parli, nel bene e nel male. Perché la posta in gioco è alta, e Microsoft ha dalla sua parte elementi importanti, come il grandissimo bacino di utenza Windows/WindowsMediaPlayer, l'alleanza PlaysForSure, le community e i servizi web di MSN e Live.
Mi piacerebbe che dicesse la sua (e spero che risponda all'appello), l'amico Tomi Ahonen, che di queste cose ne capisce più di me: Tomi, what's your opinion about Microsoft's strategy in portable game console market? Will Argo -- a Wi-Fi enabled portable media player -- succeed in overtaking Apple's leadership and contrastin the role of the multimedia 3G mobile phones?



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Aggiornamento delle 20.00. Phil Leigh di Inside Digital Media averte che sul suo sito è presente un'intervista audio (27 minuti, formato MP3) a Steve Lang, fondatore di MadMaxMedia proprio in tema di Microsoft Argo Per scaricare l'intervista si deve selezionare la data 19 luglio (ma al momento mi sembra ci sia qualche difficoltà sul sito di Phil...)

ShortText.com: scrivere e condividere appunti.


Via iamsc segnalo ShortText, un'applicazione web che consente di creare appunti in stile Post-it fino a 30000 caratteri, condividerli mediante URL temporanee (disponibili per un anno) e accettare commenti da altri utenti. E' anche possibile creare appunti privati e, dietro il pagamento di $2 con Paypal, comprare una URL permanente del tipo shorttext.com/mionome. Infine è possibile aggiungere gli shorttext creati al proprio social bookmarking con del.icio.us .

14 luglio 2006

Lulu.com: pubblicare, vendere e comprare contenuti digitali.

Sinceramente non ne ero a conoscenza, nonostante sia online dal 2002 e sia stata fondata dal fondatore di Red Hat. Lulu si definisce un partner tecnologico per pubblicare e vendere on line qualunque contenuto digitale, e specifica di non essere un editore: in questo modo chiunque (pagando) può essere un autore senza il rischio di vedere modificata la propria idea.
Per sapere come funziona ci si può affidare all'esperienza di Philipp Lenssen. Qui invece ci sono i prezzi per la stampa di libri e per la loro spedizione.
Via Jorn Barger.

13 luglio 2006

Due tool per i diagrammi.

Ecco due strumenti per creare e gestire diagrammi di flusso, diagrammi ad albero, pianificazioni e anche ragionamenti mentali.

Il primo è Gliffy.com: è online e permette anche di condividere i diagrammi creati. Via GoogleSystem.

Il secondo si chiama FreeMind ed è un software di mind map per rappresentare idee, parole, attività. L'ho visto usare a J.C.De Martin di Creative Commons.

12 luglio 2006

Ancora su Microsoft Argo, la Xbox portatile.

In realtà non c'è molto altro da dire rispetto a ieri. Perché in rete non si trova nulla più che gli articoli del Seattle Times e di Engadget.
Questo silenzio stampa mi crea qualche perplessità: il lancio è previsto per Natale e quindi non manca molto. Inoltre non sono riuscito a trovare ipotesi sul prezzo della console, ma leggendo nei forum pare che sarà alto. Scrive infatti un utente di Gamespot.com:
The sad thing is if it launched with a Halo title(even a redo of Halo 1 or 2), you poor xbox fanatics don't care what it would cost, you would line up like lemmings and hold your wallets wide open!!!!Sad but true...
L'accoglienza finora sembra tiepida, e non mancano battute, frecciatine e pessimismo: c'è chi, ad esempio, preferirebbe che non ci fossero ritardi nelle nuove release di Windows e Office. Staremo a vedere.

11 luglio 2006

Argo, la console portatile e wireless di Microsoft.

Microsoft non poteva restare fuori dal business lucrativo delle portable game console e dei portable media player. E fa il suo ingresso nel mercato con Argo. Un ingresso più che strategico, avverte il Seattle Times: se Microsoft non sarà in grado di contrastare il successo dei big della CE come Apple e Nintendo, rischierà di diventare una grande software house. Questa console portatile, che per caratteristiche e design è un mix di PSP e iPod, è nata all'interno del gruppo di lavoro che ha già sviluppato Xbox, e sarà dotata di interfaccia Wi-Fi per connettersi ad Internet e giocare in rete.
Il lancio commerciale è previsto per Natale 2006.
Al momento non sono molti i dettagli tecnici e di servizio in circolazione in rete, ma suppongo che questa periferica ben si inserisca nel filone di MSN Music e PlaysForSure e che supporti Windows DRM, così come è lecito supporre che presto sarà lanciata una serie di titoli di videogiochi dedicati.
La presenza di un'interfaccia Wi-Fi, se ben inserita in un contesto di servizio di download and play o streaming, potrebbe mettere alle corde la famiglia iPod la cui debolezza, come qui è stato scritto, è l'assenza di intrefacce radio.

Via Engadget e HWUpgrade.

06 luglio 2006

Il senso della vita di un vigile urbano.

Basterebbe un post vuoto. Perché la vita di un vigile urbano o poliziotto municipale o come dir si voglia, semplicemente, non ha senso.
Lo dico per la multa appena presa a quel porcile indegno che è l'aeroporto di Caselle.
Ho già scritto la targa, dici tu, con la tua uniforme floscia intorno a quelle quattro ossa da scioperato e il tuo taccuino sudaticcio. Certo, hai scritto la targa. Ma che bravo, lettere e numeri insieme. Niente male per un vigile urbano. E hai fatto tutto da solo, anche se eravate in tre: gli altri due si stavano semplicemente ispezionando il naso, perché i galloni sulla camicia glielo consentono.
Ma non è un problema. Quello schifo che ti porti dietro e che chiami vita avrà fine, e se esiste una giustizia, sarà una fine lenta e dolorosa, la peggiore che io possa immaginare. Ecco il mio augurio della buona notte.

Io sto con Cossiga.

Ci va giù duro Giuseppe D'Avanzo oggi su Repubblica: bisogna ammettere che il pezzo è scritto bene, e il plot ricostruito con la dovuta fedeltà.
Sì, il Sismi -- come tutti i servizi da che mondo è mondo -- non si è sottratto dallo sporcarsi le mani e in più occasioni dal combinare pasticciacci.
Ma l'arresto (io lo chiamo così) di Abu Omar e la successiva traduzione in Egitto per le verifiche (con la mano pesante, è vero) deve essere davvero censurato? Che cos'ha quest'azione di tanto mostruoso, rispetto alla consueta e non immacolata attività del controspionaggio, da risvegliare la magistratura dal suo sonno? A mia memoria, i giudici non sono mai intervenuti in maniera tanto rapida contro ufficiali e agenti dei servizi, sebbene nel nostro Paese abbiamo assistito e avuto notizia (sempre dopo) di atti tutt'altro che legittimi.
Negli anni '60 i servizi, i carabinieri e il governo americano erano pronti ad enucleare (che bel termine) cittadini italiani scomodi e non graditi per il loro ruolo nella vita politica e sociale del Paese. Pochi anni, con il golpe dell'Immacolata, dopo i soliti noti erano nuovamente pronti a cambiare l'ordine costituito. In entrambi i casi, tutti liberi, tutti innocenti.
E ora, per un azione che forse tanto priva di fondamento non è, i giudici si muovono con tale fretta da pensare che ci sia qualcuno a spingerli, chissà dove.
Si ostacolano indagini necessarie in un momento storico e politico in cui fa paura anche andare al supermercato o salire in aereo. Pensino i giudici a risolvere ben altri pasticciacci: alle smargiassate di qualche testa calda, grazie al cielo, ci penserà la storia.

05 luglio 2006

L'(assurdo) arresto di Mancini (SISMI).

Dopo mesi di notizie confuse, accuse reciproche, omiss, silenzi, la magistratura milanese è intervenuta mettendo agli arresti due uomini dei nostri servizi segreti.
Arresto per cosa? Per avere appoggiato una procedura non cristallina conclusa con il sequestro di un Imam? Per aver coadiuvato agenti della CIA di stanza in Italia? Per avere coperto voli "segreti" sui cieli Europei?
Ma andiamo! Da quando i servizi segreti, nello svolgimento delle funzioni di tutela della sicurezza interna, devono rendere conto del proprio operato ai giudici? Come si può pensare ad un'attività di sicurezza ed intelligence che non possa operare nel segreto, sotto copertura e senza informare tutte le istituzioni e i poteri delle indagini e delle procedure in corso?
Da quando è emerso il caso del sequestro Omar ad opera dell'agente Lady, ho sempre pensato che in questa campagna contro i servizi vi fosse anche molta ipocrisia per almeno tre motivi:
  1. In primo luogo, ogni apparato di sicurezza deve poter operare, quando necessario e al fine di tutelare l'incolumità di una nazione, al di sopra della legge e nello stretto riserbo delle istituzioni. La stampa e la magistratura non possono intralciare il lavoro di intelligence impegnata a contrastare minacce interne. Che senso ha, in questo contesto, l'arresto da parte dei magistrati del direttore delle operazioni del Sismi?
  2. In secondo luogo, in un Paese come il nostro in cui, dalla fine degli anni 60 alla caduta del muro di Berlino, i servizi segreti sono stati al centro di attività gravi ed illegittime, come per altro confermato dalla commissione Pellegrino, volte a contrastare l'equilibrio delle istituzioni, quale credibilità può avere l'arresto di agenti dei servizi per una volta impegnati non a danneggiare bensì a tutelare e garantire la sicurezza dei cottadini? Altri sarebbero gli arresti da fare, e per altre azioni, ormai seppellite nell'oblio.
  3. La fine del secondo conflitto mondiale ha portato la nostra Nazione in una condizione di sudditanza nei confronti dell'influenza americana: per decenni, in cambio della sicurezza ad est, abbiamo ospitato senza troppo protestare basi militari, personale straniero e la presenza di intelligence americana sul nostro territorio. L'alternativa, nel '48, sarebbe stata ospitare altrettanta marmaglia vestita d'altra divisa. E per quale motivo si grida ora allo scandalo se qualche barba finta - ben inserita nella dolce vita italiana - ha sorvolato i nostri cieli e allontanato un tale che proprio uno stinco di santo non era?
Siamo entrati in guerra con gli inglesi e gli americani, e ci siamo messi contro il mondo islamico: un atto pericoso e ambiguo per un Paese come il nostro. Se l'integralismo islamico ha avuto recrudescenze in Italia, un po' ce la siamo cercata. E allora ha più senso difenderci con i mezzi consoni che fare tanto i garantisti in patria, e i soldati in casa d'altri.