E' un'espressione tipica della mia città, Genova, che diede i natali, tra l'altro, a Beppe Grillo. Farla (la pipì) fuori dal bulacco significa farla fuori dal secchio (il che ci riporta d una civiltà lontana priva di servizi igienici ma forse ricca di qualche virtù oggi perduta), ovvero esagerare con le spiacevoli conseguenze.
Grillo, genovese, conosce bene il significato di quest'espressione, ma ne ignora il senso. E qualcuno comincia a storcere il naso. Grillo la sta facendo fuori dal bulacco perché se da un lato gode di molta popolarità dall'altro la sua presenza attiva in rete è davvero recentissima (non mi stanco di ricordare che nei suoi spettacoli la definiva Infernet, e gridava Non usatela!).
Adesso Grillo parla del blog come strumento di democrazia diretta (e magari qualche lezione di Scienza politica proprio male non gli farebbe), ma non dei blog in generale: lo dice del suo blog. Val la pena raccogliere ancora qualche euro e regalargli il libro di Granieri, che illustra in maniera chiara e non accademica come i blog (al plurale, ovvero pluralismo, democrazia) stiano modificando la società dell'informazione e il ruolo dei media tradizionali. I blog, non un blog.
08 settembre 2005
07 settembre 2005
Beppe sì, Beppe no.
A me Grillo non piace più. Un battito di ciglia fa tuonava contro la rete e i suoi utenti. Oggi se ne autoproclama paladino.
In un post celebra il successo della campagna Fazio Vattene finanziata dai suoi lettori e, con non poca presuzione (al guru non è sfuggito), dichiara di aver dato vita alla democrazia diretta e alla fine della delega in bianco:
E la controinformazione, la conoscenza sono il punto di partenza per la creazione di una democrazia diretta, con la partecipazione dei cittadini, con l’eliminazione della delega in bianco a qualcuno.
Ma poche ore prima che ha fatto?
Avviso per l'appello: Fazio Vattene.
La cifra necessaria è stata raggiunta e superata, nei prossimi giorni vi darò i dettagli.
In seguito alla richiesta di molti blogger, propongo di utilizzare i soldi residui e i versamenti che perverrano da ora in poi per la pubblicazione della lista dei parlamentari condannati in via definitiva.
Molti blogger? Sì? Quanti, in quale percentuale? Ecco, lui la delega vorrebbe toglierla agli altri ma nel frattempo se la prende. Io la chiamo demagogia.
Contentissimo di non avergli dato un centesimo. Mi spaventano le sue battute del tipo Se mi candidassi prenderei più voti di Berlusconi e Prodi messi insieme. E' un attimo passare da guerriero a demagogo.
Beppe sì, Beppe no. Ma soprattutto anche no.
Update delle 12.37
Marco Cavicchioli scrive, qualche minuto dopo di me, un lungo articolo in cui, con maggiori competenze di me, spiega perché Grillo non mi piace più e perché deve continuare a fare il comico. Dissento sul finale patriottico e un pelo contraddittorio, ma va bene così.
Anche se Marco non mi cita, mi sento citato :-)
In un post celebra il successo della campagna Fazio Vattene finanziata dai suoi lettori e, con non poca presuzione (al guru non è sfuggito), dichiara di aver dato vita alla democrazia diretta e alla fine della delega in bianco:
E la controinformazione, la conoscenza sono il punto di partenza per la creazione di una democrazia diretta, con la partecipazione dei cittadini, con l’eliminazione della delega in bianco a qualcuno.
Ma poche ore prima che ha fatto?
Avviso per l'appello: Fazio Vattene.
La cifra necessaria è stata raggiunta e superata, nei prossimi giorni vi darò i dettagli.
In seguito alla richiesta di molti blogger, propongo di utilizzare i soldi residui e i versamenti che perverrano da ora in poi per la pubblicazione della lista dei parlamentari condannati in via definitiva.
Molti blogger? Sì? Quanti, in quale percentuale? Ecco, lui la delega vorrebbe toglierla agli altri ma nel frattempo se la prende. Io la chiamo demagogia.
Contentissimo di non avergli dato un centesimo. Mi spaventano le sue battute del tipo Se mi candidassi prenderei più voti di Berlusconi e Prodi messi insieme. E' un attimo passare da guerriero a demagogo.
Beppe sì, Beppe no. Ma soprattutto anche no.
Update delle 12.37
Marco Cavicchioli scrive, qualche minuto dopo di me, un lungo articolo in cui, con maggiori competenze di me, spiega perché Grillo non mi piace più e perché deve continuare a fare il comico. Dissento sul finale patriottico e un pelo contraddittorio, ma va bene così.
Anche se Marco non mi cita, mi sento citato :-)
06 settembre 2005
Impazzire su Lonnie Brooks.
Per ora questo. E' una fatica improba: il vecchio papà del blues, con la Strato per le mani, fa il bello e il cattivo tempo e stargli dietro non è proprio semplice (almeno per me).
Quindi, a mo' di forum e NG: se qualcuno riesce a correggere e andare avanti è benvenuto.
Lonnie Brooks, What My Body Needs, Deluxe Edition, Alligator, 1997.
b: bending (full)
po: pull off
/: slide
slight distorsion guitar
e----------------------------------------------------------
B------------13--15b--13--------15b--13------13b--13-------
G--10---10----------------14-------------14-----------14---
D--10---12-------------------------------------------------
A----------------------------------------------------------
E----------------------------------------------------------
e----------------------------------------------------------
B--15b--13-------------------------------------------------
G-----------14~~----------14b--16po--14/12------12---------
D-------------------------------------------14------14/12--
A----------------------------------------------------------
E----------------------------------------------------------
e------------------------------------------------------------
B------------13----------------------------------------------
G--14/12---------14/12----14--12-------------------13----15~~
D---------14-----------14---------14--12--10----------14-----
A--------------------------------------------12/14-----------
E------------------------------------------------------------
Quindi, a mo' di forum e NG: se qualcuno riesce a correggere e andare avanti è benvenuto.
Lonnie Brooks, What My Body Needs, Deluxe Edition, Alligator, 1997.
b: bending (full)
po: pull off
/: slide
slight distorsion guitar
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B------------13--15b--13--------15b--13------13b--13-------
G--10---10----------------14-------------14-----------14---
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B--15b--13-------------------------------------------------
G-----------14~~----------14b--16po--14/12------12---------
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B------------13----------------------------------------------
G--14/12---------14/12----14--12-------------------13----15~~
D---------14-----------14---------14--12--10----------14-----
A--------------------------------------------12/14-----------
E------------------------------------------------------------
05 settembre 2005
Sì, viaggiare...
Gli aerei cadono, la benzina arriverà a 1 euro e 50 e sui treni ci sono le zecche.
Che facciamo, andiamo a piedi? Ma no, viaggiamo con la fantasia, come si faceva una volta.
Che facciamo, andiamo a piedi? Ma no, viaggiamo con la fantasia, come si faceva una volta.
02 settembre 2005
01 settembre 2005
Certezze.
La mia Vespa PX150 necessita una revisione periodica. Le solite cose: freni, frizione. La Vespa la tengo a Genova, non qui.
Io a Genova ho un'officina di fiducia gestita da due anziani fratelli, Andrea e Nanni; secondo me vanno per gli ottanta, ma è difficile dirlo. Uno burbero, con la voce roca, i modi spicci; l'altro paterno, una specie di nonno affettuoso. Sono bravissimi. Ci sono da sempre. Almeno da quarant'anni, credo.
Così quando la Vespa va riparata chiamo i fratelli Costa. Ogni volta, come in un piccolo rito che si rinnova, spiego che posso passare solo il sabato perché vengo da fuori. E ogni volta Andrea o Nanni mi risponde:
"La ditta Costa è aperta dal lunedì al sabato dalle 7 e mezza del mattino alle 7 e mezza di sera".
Il resto lo conosco già. Porterò la Vespa verso le 9. Mi sgrideranno dicendo che "La ditta Costa è aperta dal lunedì al sabato dalle 7 e mezza del mattino alle 7 e mezza di sera". Andrò a riprendere la Vespa in serata. Ma prima di riaverla, dovrò passare in rassegna e toccare con mano tutti i pezzi sostituiti. Non c'è scampo: so che dovrò accarezzare candele, dischi della frizione, filtri dell'aria, guarnizioni, tutti ugualmente sporchi. Solo dopo una accurata visita a questa galleria di trofei potrò pagare, salutare, riaprire il rubinetto della benzina (che loro chiudono) e andare via, con la mia Vespa quasi nuova.
E' bello sapere che qualcosa funziona da sempre allo stesso modo.
Io a Genova ho un'officina di fiducia gestita da due anziani fratelli, Andrea e Nanni; secondo me vanno per gli ottanta, ma è difficile dirlo. Uno burbero, con la voce roca, i modi spicci; l'altro paterno, una specie di nonno affettuoso. Sono bravissimi. Ci sono da sempre. Almeno da quarant'anni, credo.
Così quando la Vespa va riparata chiamo i fratelli Costa. Ogni volta, come in un piccolo rito che si rinnova, spiego che posso passare solo il sabato perché vengo da fuori. E ogni volta Andrea o Nanni mi risponde:
"La ditta Costa è aperta dal lunedì al sabato dalle 7 e mezza del mattino alle 7 e mezza di sera".
Il resto lo conosco già. Porterò la Vespa verso le 9. Mi sgrideranno dicendo che "La ditta Costa è aperta dal lunedì al sabato dalle 7 e mezza del mattino alle 7 e mezza di sera". Andrò a riprendere la Vespa in serata. Ma prima di riaverla, dovrò passare in rassegna e toccare con mano tutti i pezzi sostituiti. Non c'è scampo: so che dovrò accarezzare candele, dischi della frizione, filtri dell'aria, guarnizioni, tutti ugualmente sporchi. Solo dopo una accurata visita a questa galleria di trofei potrò pagare, salutare, riaprire il rubinetto della benzina (che loro chiudono) e andare via, con la mia Vespa quasi nuova.
E' bello sapere che qualcosa funziona da sempre allo stesso modo.
31 agosto 2005
Reality soap.
Avanti. Quanti di voi sanno cos'è un reality soap? Io ci sono arrivato da solo col mio cervellino.
Come?
Accendendo la TV su Rai3 verso sera. E mi sono imbattuto in una altrimenti indefinibile porcheria di livello talmente basso da lasciarmi senza parole per giorni.
Parlo di Walter e Giada, la soap estiva di quella che un tempo chiamavamo con orgoglio Telekabul.
Personaggi improbabili nel loro goffo tentativo di apparire comuni si muovono stancamente in schemi ridicoli fino all'imbarazzo. Non basta. E no. Perché, come in ogni produzione televisiva italiana che si rispetti, gli "attori" (parola grossa per quei curiosi animali ripresi come in un documentario) hanno un pesantissimo accento romano (anzi: burino) arricchito da difetti di pronuncia, sibili, strafalcioni.
I personaggi sono raffazzonati, specie di idealtipi della peggiore idiozia made in Endemol: c'è il palazzinaro, l'onorevole, la segretaria.
Ma non c'è limite al peggio: la sopa è accostata ai Promessi sposi. Manzoni sperava di avere 25 allievi: ha trovato decine di cretini.
Altro che soap: qui servirebbe sapone, e parecchio, per dare una bella ripulita alla Rai e ai suoi "creativi".
Come?
Accendendo la TV su Rai3 verso sera. E mi sono imbattuto in una altrimenti indefinibile porcheria di livello talmente basso da lasciarmi senza parole per giorni.
Parlo di Walter e Giada, la soap estiva di quella che un tempo chiamavamo con orgoglio Telekabul.
Personaggi improbabili nel loro goffo tentativo di apparire comuni si muovono stancamente in schemi ridicoli fino all'imbarazzo. Non basta. E no. Perché, come in ogni produzione televisiva italiana che si rispetti, gli "attori" (parola grossa per quei curiosi animali ripresi come in un documentario) hanno un pesantissimo accento romano (anzi: burino) arricchito da difetti di pronuncia, sibili, strafalcioni.
I personaggi sono raffazzonati, specie di idealtipi della peggiore idiozia made in Endemol: c'è il palazzinaro, l'onorevole, la segretaria.
Ma non c'è limite al peggio: la sopa è accostata ai Promessi sposi. Manzoni sperava di avere 25 allievi: ha trovato decine di cretini.
Altro che soap: qui servirebbe sapone, e parecchio, per dare una bella ripulita alla Rai e ai suoi "creativi".
30 agosto 2005
I tempi cambiano.
29 agosto 2005
Torino calibro 6.
Ho vissuto per tre anni in un cimiciaio sui Murazzi, quindi capisco che non sia piacevole avere gli spacciatori sotto casa. Però, diamine, il tiro al bersaglio è davvero troppo. E che è, il giustiziere della notte versione Gianduja?
Cosa fare prima dei trenta.
Ecco. Siccome non bastava il ticchettio del mio orologio a dirmi che sono vecchio, ci ha pensato un film inglese e l'immancabile dibattito sul Corriere.
In ogni caso sono fuori tempo massimo per partecipare al dibattito.
Vediamo i temi caldi:
Emblematici gli under trenta intervistati: da quella scemetta di Melissa P. (Vorrei adottare un bambino... E perché? Che male ti ha fatto?) a quella scemetta di Beatrice Borromeo (Vorrei fare la giornalista politica... Avanti, c'è posto), il tutto coordinato da Gianna Schelotto e altri psicologi da edicola.
Ma per cortesia.
In ogni caso sono fuori tempo massimo per partecipare al dibattito.
Vediamo i temi caldi:
- Laurea: sai che sforzo.
- Viaggi: abbastanza, ma avrei voluto farne di più
- Un figlio: eddai, come si fa a mettere un figlio sullo stesso piano di qualunque altro obiettivo???
Emblematici gli under trenta intervistati: da quella scemetta di Melissa P. (Vorrei adottare un bambino... E perché? Che male ti ha fatto?) a quella scemetta di Beatrice Borromeo (Vorrei fare la giornalista politica... Avanti, c'è posto), il tutto coordinato da Gianna Schelotto e altri psicologi da edicola.
Ma per cortesia.
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