31 dicembre 2024

Valle Stretta in MTB, sulla neve.

Chiudo il 2024 con una classicissima invernale - la Valle Stretta (Bardonecchia/Nevache) fino la Lago Verde (non raggiungibile in bici, quindi ci si ferma al ponte sul torrente).

La valle in inverno è quasi tutta in ombra già da fine mattinata quindi le temperature erano abbastanza rigide (-2 al rientro) ma non proibitive. 

Il percorso al ritorno non offre molte varianti se non qualche taglio della strada principale, passando quindi per i sentieri battuti nel bosco. 


La traccia del giro

29 dicembre 2024

Diga di Rochemolles, in MTB (sulla neve)

La temperatura è quasi primaverile, e il cielo di un blu profondo, privo di nuvole e foschia. Alzando lo sguardo , si vedono solo blu e il profilo nitido delle montagne. 

Sono condizioni ideali. La meta è il lago e la diga di Rochemolles, e per raggiungerli scelgo quella che sarà la via meno agevole. 

Superati Gleise e Cianfuran, raggiungo i bacini Enel di Fregiusa: la salita è abbastanza lunga, con pendenze sempre tra il 9 e il 12%, ma il fondo è un asfalto nuovo e liscissimo. 

Dallo spiazzo dei bacini imbocco la Decauville, un percorso di alcuni kilometri quasi pianeggiante. La neve è battuta e compatta perché d'inverno è una meta molto popolare per camminate con le ciaspole. Si pedala bene, senza fatica. 

Poi la neve battuta finisce. Si vede che hanno deciso che la pista di allenamento doveva finire ad un certo punto, e da lì la neve è fresca, morbida e profonda. 

Le tracce diminuiscono: pochi i segni di piedi e ciaspole. Si intravede il segno di un copertone largo , da fat bike o moto da trial. 

Pedalare è impossibile perché le ruote affondano e si coprono di neve che indurisce sotto il parafango, bloccando il movimento. Non ci sono alternative: si deve spingere. Sono quasi 3 km, che mi mettono a dura prova. 

3 km per incrociare sulla sinistra, finalmente, la carrareccia innevata. E' la strada di servizio che porta alla diga e il fondo è compatto e liscio. Si ricomincia a pedalare senza troppa fatica anche se la pendenza torna sopra il 9%. 2La strada è quasi sempre all'ombra e il fondo è duro, compatto, con qualche tratto di ghiaccio. Gli ultimi km e si arriva alla stradina che porta alla diga e alla casa dei custodi. 

Sono quasi le 15, il sole è ancora caldo ma si sta abbassando, e bisogna tornare indietro. 

Scartata l'idea di scendere dalla Gran Bea, che avevo intravisto durante la salita ed è poco più di una traccia coperta di neve fresca, l'opzione migliore è scendere dalla carrareccia fino al paese di Rochemolles. Una discesa veloce sul fondo di neve compatta, fino ad una piccola deviazione sul sentiero pedonale per Bardonecchia. 

Non lo avevo mai percorso. Il fondo ha un leggero strato di neve immacolato, solcato solo da impronte di un animale. Mi sembra un lupo. Lo percorro tutto, fino alle cascate di ghiaccio. Poi si rientra sulla strada asfaltata fino a Bardonecchia. 


Galleria foto

Salita verso i bacini

Salita verso i bacini

Bacini Enel

Inizio della Decauville

L'incrocio con le piste Jaffreau, e la telecabina

Decauville. Qui ancora si pedala. 



La parte non battuta della Decouville. 


L'incrocio con la strada di servizio

L'arrivo alla diga

Il lago di Rochemolles, parzialmente ghiacciato. 




La casa dei custodi della diga

Da qui inizia il sentiero pedonale per Bardonecchia


Il ponte sotto la cascata


Il video della discesa

12 dicembre 2024

E perché non mi fido più nemmeno dei meccanici di auto

Secondo, inevitabile (essere pessimisti aiuta spesso ad avere ragione) episodio, anche se avrei voluto evitarlo fortemente, dopo le sciagurate vicissitudini con i meccanici di bici.

Storia tutto sommato breve. Piccolo ma noioso problema su un'auto vecchia e molto semplice. Tutta meccanica, niente elettronica. Dopo lungo peregrinare da diversi meccanici per individuare la causa (che, data la semplicità del mezzo, dovrebbe essere di banalissima risoluzione), forse si arriva ad una buona ipotesi, e vengo indirizzato da uno specialista. Cioè, uno che di lavoro fa quello, non altro. 

08 dicembre 2024

Cercando la neve: Grange Rho (Bardonecchia) MTB

Con poco tempo a disposizione e il meteo incerto, la salita alla Grange de la Rho è una certezza. Salita ripida che consente di arrivare alle Grange in un'oretta e la sicurezza che il percorso è praticamente sempre percorribile tutto l'anno: sia la salita, che rimane pedalabile anche se molto innevata, che la discesa, che offre tre opzioni a seconda delle condizioni del fondo: la facile strada dell'andata, il single track che incrocia il sentiero Bonatti (la mia opzione preferita) o la direttissima via Crucis, una pietraia che ho fatto anche con neve fresca. 

Si sale verso mezzogiorno, con un po' di speranza di trovare ancora un po' della neve caduta nei giorni precedenti. Il sole scalda l'aria. Fa caldo, basta una maglia termica, e già si suda con questa. In breve, le nuvole e il vento freddo fanno calare la temperatura lungo la salita. 

All'arrivo alla fontana, breve tappa prima di scendere, è chiaro che la neve è ormai un ricordo. Rimane qualche chiazza ghiacciata all'ombra, ma l'erba è gialla e quasi asciutta sui prati e sui sentieri. Solo nei tratti all'ombra nei pressi dei rii il fondo è bagnato, con un po' di fango. 

Sono nel bosco quando si alza un vento più freddo ed inizia a nevischiare. Cercavo la neve su cui mettere le gomme, la neve invece inizia a cadere.La discesa è, come sempre, rapida. Una manciata di minuti e si è a Borgo vecchio. 

Qualche foto di questa classicissima. 





La fontana delle Grange.

Il sentiero che porta al tunnel e al Colle della Rho

La strada verso Mont Serrat

A sinistra della fontana inizia la discesa "direttissima" o Via Crucis

Le Grange

Autoscatto prima della discesa

Il tratto intermedio della discesa

02 dicembre 2024

Prarostino MTB: Queen and King of the Hill

Si torna in Val Chisone, nei pressi di Pinerolo, per un giro sui sentieri tra Bricherasio e Prarostino.

Peccato più per la nebbia che per le temperature rigide, perché i sentieri "Queen of the Hill" e "King of the Hill" sono molto divertenti e tenuti benissimo: anche se sono sentieri fondamentalmente naturali, sono curati e dotati di strutture in legno, dossi e rampe. Come ci è stato suggerito da alcuni biker incontrati in un momento di pausa, il gruppo di local de "Gli orsi" investe molto tempo nella manutenzione. 

Qualche foto della giornata








La traccia GPS


Questa è una versione "accorciata" di un giro che può includere anche una terza discesa -- cosa che ha molto senso perché consente di utilizzare appieno il dislivello positivo pedalato, mentre questa versione "short" ha la pecca di sprecare qualche centinaio di m di dislivello per rientrare al punto di partenza.