Nella prima parte di questa recensione si è descritto le
caratteristiche tecniche e il montaggio della guarnitura CTK Light, nonché
alcune impressioni e valutazioni preliminari. Il test vero e proprio sulla
guarnitura è stato effettuato in maniera estensiva, cercando di includere tutte
le situazioni in cui il componente è utilizzato e quindi sollecitato. Sono
stati scelti percorsi su strade asfaltate, su strade bianche, sentieri con
fondo misto di terra e pietra e con fondo smosso; la percentuale di salita e
discesa è stata di circa 60-40, quindi valori abbastanza uniformi.
Veniamo ad una sintesi delle principali evidenze riscontrate.
Piano o falsopiano asfaltato e rapporti lunghi. Il risparmio di oltre 300 grammi di peso rispetto alla guarnitura di primo equipaggiamento e la scorrevolezza di un movimento centrale nuovo, per di più a cuscinetti ceramici, si fanno sentire. Al pignone da 11 si arriva provando tutte le combinazioni e gli incroci di catena senza alcuna difficoltà.
Salita asfaltata ripida con pedalata fuorisella e rapporti medio lunghi. Almeno in linea teorica, è la situazione che comporta maggiori sollecitazioni per il componente in quanto alla propulsione della pedalata si aggiunge il peso del corpo concentrato sul singolo pedale durante la fase di spinta. Il movimento si conserva fluido e non si sono percepite flessioni della pedivella. Per aumentare la sollecitazione, ho chiesto ad un amico di escursione, che supera di poco i 90 kg di peso, di provare a spingere sui pedali senza risparmi: non sono state riferite flessioni percepite.
Salita sterrata ripida e rapporti corti (22-34). La spinta sui pedali e conseguentemente la trazione sulla catena sono relativamente costanti (le variabili sono ovviamente il fondo e i cambi di pendenza). La pedalata si mantiene fluida senza; non vi sono particolari riscontri.
Salita tecnica con ostacoli. È la tipica situazione di un sentiero o di una mulattiera in cui si alternano tratti relativamente spianati, da affrontare con pedalata agile, ad ostacoli il cui superamento richiede l’utilizzo di tecniche consuete del fuoristrada e l’applicazione di una spinta maggiore sul punto di contatto tra gli arti e la bici. Nuovamente, non si rilevano flessioni strutturali. È anche la situazione in cui un ostacolo sporgente può colpire la guarnitura; di certo la 36-22 è una doppia sufficientemente “piccola” da lasciare una luce da terra sufficiente a superare un gran numero di ostacoli senza che la dentatura venga a contatto con essi; tuttavia, nell’impossibilità di montare un bashring protettivo, occorre un po’ di cautela.
Discesa ripida su sterrato, posizione fuorisella. Soprattutto con biciclette front suspended e carro rigido, le asperità del terreno sono trasmesse quasi per intero dal telaio alle nostre gambe, passando per le pedivelle; anche a velocità sostenute e in presenza di ostacoli “assorbiti”, la rigidità percepita nelle pedivelle è notevole.
Discesa su tracciato tecnico. Come nel caso della salita tecnica, le sollecitazioni si concentrano maggiormente al superamento degli ostacoli.
Valutazione conclusiva.
Al di là delle catalogazioni, che lasciano sempre un po’ perplessi, la guarnitura (con i pedali), insieme al manubrio, è il nostro punto di contatto con la bicicletta, il punto in cui applichiamo la spinta e in cui potenzialmente si disperde una parte dell’energia spesa (attriti, flessioni). Molte delle valutazioni su questo componente sono certamente oggettive, ma altre sono più legate al feeling e alla resa che percepiamo durante lo sforzo che si traduce in energia cinetica.
La CTK Light 2012 è senz’altro una guarnitura leggera (tra le più leggere sul mercato, al primo posto nella stessa fascia di prezzo e a parità di dotazioni), progettata bene e realizzata con cura: la solidità complessiva e la resistenza a flessioni e trazioni ne sono, forse, la migliore testimonianza; in particolare, ha colpito positivamente l’accoppiamento delle camme eccentriche con le pedivelle: la lavorazione a controllo numerico con tolleranza bassissima ha reso possibile un accoppiamento delle parti pressoché perfetto, del tutto privo di giochi; il serraggio dei perni dei pedali è assicurato dagli spacer eccentrici, anch’essi di ottima fattura, interposti tra pedale e pedivella; una soluzione che unisce la solidità alla reversibilità del montaggio.
Se la si acquista per sostituire un componente di primo equipaggiamento, il risparmio di peso è notevole (nel mio caso oltre 300 grammi). Anche l’aspetto estetico ha avuto un ruolo importante nella decisione d’acquisto.
La valutazione dei materiali e delle superfici esposte o soggette a trascinamento confermano anche un buona resistenza all’uso in fuoristrada: non si sono riscontrati graffi o danneggiamenti superficiali. Per valutare l’usura della dentatura occorre comunque un test molto più prolungato.
In definitiva, a CTK Light si può riconoscere i pregi di aver condotto una progettazione accurata e di aver scelto un partner produttivo (Aerozine di Taiwan) con un esperienza più che consolidata nelle trasmissioni e in particolare nel segmento di componenti leggeri per ambito cross country, marathon e 29 pollici; è una strategia win-win perché consente di ottenere un prodotto di livello medio alto e qualità alta e di operare, al contempo, significative economie di scala (l’utilizzo di perni e di cuscinetti già in produzione), strategia che si traduce, per chi acquista, in un pricing aggressivo (grazie anche al minore costo del lavoro) oltre che in un prodotto solido, affidabile e gradevole.
Difetti riscontrati. Sul prodotto: nessuno. Sulla dotazione: la qualità della documentazione cartacea fornita è migliorabile.