Da tempo desideravo approfondire la mia conoscenza sui fatti dell'estate del '64, segnata da vicende politiche che sono state a lungo avvolte nel piu' fitto mistero e, successivamente, oggetto di interpretazioni non sempre pertinenti. Il riferimento e' al piano di emergenza realizzato e portato avanti dal generale De Lorenzo in funzione anticomunista, e lo spunto lo ha dato il completo e documentatissimo saggio dello storico Mimmo Franzinelli, gia' autore di validissimi testi sul tema dell'eversione nera e dei servizi segreti.
Il sito di Franzinelli raccoglie una vasta rassegna stampa con le recensioni pubblicate su quotidiani nazionali, e rimando a questa pagina chi volesse conoscere nel dettaglio i contenuti del libro e i contorni della vicenda in oggetto.
Mi preme, invece, evidenziare qualche considerazione personale.
La prima e' relativa alla effettiva gravita' delle attivita' segretamente tramate da un ristretto gruppo di potere cui facevano parte il presidente della Repubblica, il citato generale, capi di Stato Maggiore delle Armi, politici di solida (ed enfatizzata) fede anticomunista. Se da un lato, come documentato da Franzinelli, si e' trattato senz'altro di una discutibile e spregiudicata iniziativa lesiva delle liberta' costituzionali di cittadini, soggetti politici, organizzazioni, un'iniziativa che va ben al di la' della consuetudo ad excludendum negli strumenti di democrazia rappresentativa; dall'altro, il saggio mitiga i toni accesi di tanta letteratura che ha sempre descritto il piano Solo come un colpo di stato, sebbene non attuato. Tuttavia, la lettura della vasta selezione documentale, mette in evidenza anche la fragilita' e l'organizzazione un po' approssimativa del piano. Senza citare il solito e comodo "golpe da operetta", e' tuttavia lecito domandarsi quali effetti sarebbero scaturiti da questa azione se il piano fosse stato realmente messo in atto seguendo le disposizioni dello zelante generale. Certo e', ma questo si e' sempre saputo, che la forza dirompente del progetto era insita nella presenza territoriale e nella affidabilita' degli uomini dell'Arma a cui - solo e soltanto - spettavano le manovre.
Il secondo aspetto che emerge con forza dal saggio e' il confronto tra le personalita' dei tre uomini chiave del periodo: de Lorenzo, ufficiale persuasivo, energico e camaleontico; il presidente Segni, quasi ossessionato dal pericolo comunista (ma si dovrebbe rivivere quegli anni per formulare un giudizio piu' corretto), e indubbiamente soggetto all'influenza del generale; infine Aldo Moro, di cui emergono, al di la' delle convinzioni sull'alleanza con socialisti e comunisti, tratti di fragilita' se non addirittura debolezza, un'indole piu' meditativa che attuativa. Il saggio non lesina descrizioni, analisi e ritratti di molti uomini testimoni o rappresentanti, per parte politica, civile o militare, ella crisi del centro sinistra dei primi ani Sessanta.
Il piano Solo e' un testo equilibrato e coerente, corredato da una moltissimi documenti e riferimenti storici e bibliografici, ed da il pregio di dare la giusta dimensione alla vicenda senza trovare facili giustificazioni e senza mai negare il carattere illecito di molti dei suoi aspetti.
Scheda del libro
Titolo: Il piano Solo. I servizi segreti, il centro-sinistra e il «golpe» del 1964
Autore: Franzinelli Mimmo
Editore: Mondadori
Collana: Le scie
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 8804526629
ISBN-13: 9788804526629
Pagine: 381
17 maggio 2011
10 maggio 2011
09 maggio 2011
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