Mentre concludo la lettura delle ultime pagine de Il cuore perduto dell'Asia, il Boston Globe pubblica sull'inserto The Big Picture un eccezionale reportage fotografico sulla rivolta in Kyrgyzstan in corso in questi giorni.
Thubron ha intrapreso un lungo viaggio nell'Asia centrale attraversando cinque Paesi ad un anno dalla loro indipendenza da Mosca. Muovendosi a bordo dei mezzi più disparati e in compagnia di amici pittoreschi, l'autore racconta la millenaria storia di popoli migratori e di terre intrise di sangue, violenza e magnifica cultura; ma descrive anche una situazione sociale chegià quindici anni fa si preannunciava drammatica, esplosiva.
I personaggi incontrati in villaggi, città e santuari sembrano muoversi sul tragico palcoscenico di una sterminata umanità ormai orfana dei propri valori e privata dei punti di riferimento, e ridotta al soddisfacimento di pochi bisogni primari.
Con il consueto stile elegante, Thubron ci racconta le epiche imprese di Tamerlano, le migrazioni di popolazioni nomadi dalla Mongolia, la strenua resistenza delle religioni, musulmana in particolare, durante lo stalinismo. Laddove lingue, tradizioni, fede e culture si intrecciano resistendo alle dittature e alle guerre, i confini politici tracciati dall'impero sovietico si fanno labili, e sono l'umanità e il senso di appartenenza a stabilire dove finisce un mondo e ne inizia un altro. L'approccio oggettivo, neutro, tutt'altro che etnocentrico dell'autore non impedisce di mettere in luce le snervanti fragilità di popoli fiaccati da un susseguirsi di regimi corrotti e la potenziale pericolosità di dogmi religiosi e mistici ben radicati nei punti più remoti di questa immensa terra.
Ma sono la povertà e la progressiva distruzione di qualunque capacità produttiva (industriale, agricola, artigianale) ad esasperare la situazione sia nelle grandi città, un tempo risplendenti crogioli di culture e oggi abbandonate a se stesse, che negli sperduti villaggi verso il confine con la Cina.
Gli avvenimenti a cui oggi assistiamo ne sono, a distanza di poco più di un decennio, una tragica e prevedibile testimonianza.
Il cuore perduto dell'Asia è un libro eccellente, a tratti perfino leggero tanto da sollevarci lo spirito immerso nella tragedia di una terra che è quasi un continente a sé, ma sempre equilibrato. Una lettura che consiglio vivamente, come il già recensito In Siberia.
Colin Thubron
Il cuore perduto dell'Asia
Trad. di A. Cogolo
pp. 402
TEA Avventure, Prima edizione 2009
ISBN 978-88-502-1868-4
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