Per la gioia dei miei occhi e dei miei neuroni (spero sempre di essere in buona compagnia), Aldo Grasso ci va giù pesantino dalle colonne del Corriere di oggi: senza mezzi termini, ci regala una sintetica fenomenologia della sig.ra De Filippi e del suo baraccone mediatico, indotto (giornalisti, conduttori, buffoni di corte) incluso.
Dall’Organizzazione bisognerebbe prendere le distanze, se non altro per un barlume di coscienza civile, scrive il brillante critico.Ero talmente assuefatto alle lodi sperticate offerte da telegionarli, blog, testate giornalisitiche e programmi TV che mai più avrei sperato in una presa di posizione così forte e condivisibile.
Solo per aver definito i discografici una famiglia di nobili decaduti in un tricamere di periferia, Grasso dovrebbe essere nominato senatore a vita.
E invece no, già tutti a pensare alla prossima edizione.
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