Non fatevi trarre in inganno da quella piccola scritta sulla copertina che dice ROMANZO. Buongiorno Los Angeles non è un romanzo o, meglio, non è solo un romanzo. Frey, giustamente osannato dalla critica, rompe con gli stili propri della narrativa e propone una struttura innovativa in cui quattro storie principali, popolate di personaggi dolenti e destinati a soccombere al proprio destino o accecati dalla propria onnipotenza, si intrecciano con altre storie minori (sovente appena accennate) e con una gustosa aneddotica capace di trasformare questo volume in un saggio di sociologia urbana, in un resoconto di storia contemporanea, in una rubrica di stranezze e curiosità.
Con il suo fascino perverso e le sue 330 giornate di sole all'anno, Los Angeles, multiforme, tentacolare, perennemente attraversata da un flusso di automobili e persone, attrae nel suo ventre tutto il campionario umano, uomini, donne e ragazzi i quali, più o meno legalmente, lasciano la loro città o il loro Paese per tentare la fortuna lì, sotto il cielo della città degli angeli, lasciandosi alle spalle mille vite diverse, confluendo come un fiume in piena in una moltitudine di etnie, religioni, classi.
Ma non a tutti va bene. Anzi, sia detto a chiare lettere: questa è una città (o, se preferite: questo è un libro) che si fa pochi scrupoli, non conosce pietà, non perdona niente e nessuno. Buongiorno Los Angeles è un libro vero come la vita perché quasi sempre sono i cattivi a vincere mentre i buoni, i deboli e i miti soccombono, sconfitti, umiliati, uccisi.
E' un libro che raccomando a chi vuole farsi un'idea di questa metropoli al di fuori dagli schemi patinati e dai cliché hollywoodiani. Buongiorno Los Angeles è un testo importante per conoscereda dentro l'altra faccia del sogno americano: quello da cui, nel migliore dei casi, ci si sveglia consapevoli di aver fallito e di aver perso tutto e, in molti altri casi, non ci si risveglia mai più.
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Buongiorno Los Angeles
di James Frey
TEA, 555 pagine, 16,60 euro