Per la seconda volta abbiamo provato ad avventurarci sul tracciato da Bardassano a Bussolino segnalato da Peverada, ma arrivati alla Cascina Pellera, se ho ben capito dove ci trovavamo, una sbarra abbassata ci ha imposto di cambiare idea.
La volta precedente era andata meglio: la sbarra era alzata e si poteva seguire il tracciato, facendo solo un po' di attenzione a non essere sbranato da un cane da guardia dei proprietari della cascina.
Comunque, essendo il sentiero da Cascina Pellera sbarrato, abbiamo deciso di proseguire alla nostra destra, imboccando il tratto 82 della Grande Taversata della Collina.
Le cose si sono messe male da subito: a causa delle abbondanti piogge del giorno prima, il tracciato era completamente invaso da uno strato spesso mezzo metro di fango, acqua e sterco di cavallo. Un itinerario piu' indicato a suini e animali da cortile che alle mountain bike.
Abbiamo spinto faticosamente le bici affondando con i piedi nella pauta fino alla caviglia fino alla sommita' della collina dove siamo stati premiati con un panorama favoloso e dall'inizio di un sentiero in discesa nel bosco.
Ho potuto verificare e apprezzare la migliore qualita' di un impianto frenante idraulico: anche coperto da dieci centimetri di fango, la frenata (indispensabile vista la pendenza) non tradisce.
Qui sotto qualche foto geotaggata. Basta metterle su Flickr o Picasa per vedere dove eravamo.
La mitica Pininfarina dell'amico Stefano appesantita da un quintale di fango.
Foto di gruppo con fungo velenoso e Giant Terrago 3.
Anche la Giant con la sua zavorrona di fango e stallatico.
Arrivato a casa: prima e dopo la sosta all'autolavaggio.
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