A Torino piove seriamente, da giorni. Ci sono state due vittime. Il Po è lì lì per esondare, termine tecnico che significa che mo' so' cazzi, e alcuni ponti sono stati chiusi. Misura preventiva. Non solo un modo per farci ricordare che in fondo siamo piccole cose in balia dei nostri errori.
Ah, io sono in moto, perché la Ka l'ho venduta, ma appare piccola cosa di fronte a ben altre tragedie.
Vediamo il lato positivo. Magari la pioggia dà una pulita al Tossic Park, in tutti i sensi.
29 maggio 2008
28 maggio 2008
Ebay: no shipping to Italy, thanks.
Già il marzo scorso e in altre occasioni avevo segnalato la preoccupante inefficienza del nostro sistema postale, tanto grave da costringere molti Ebayer stranieri a non spedire più merce in Italia, dichiarando spesso "No shipping to Italy and Nigeria" nelle clausole di vendita. Troppe spedizioni perse, troppe richieste di rimborso, troppi ritardi. E poi, i feedback negativi come ritorsione. Come dar loro torto?
Per fortuna Repubblica di oggi pubblica un articolo sull'argomento Poste ed Ebay evidenziando, ad onor del vero, anche la presunta scarsa trsparenza degli italiani che, con la scusa dell'inefficienza postale, trufferebbero i venditori chiedendo il reinvio della spedizione (per avere merce gratis?).
Personalmente credo poco all'italiano furbetto e truffatore o, almeno, credo che la percentuale dei truffatori in Italia non sia così dissimile alla media degli altri Paesi europei. Ovvero: qualcuno ci prova e scrive: "Non ho ricevuto il pacco" per avere il secondo oggetto gratis o ottenere un rimborso.
Sono invece propenso a pensare che il personale delle Poste continui imperterrito, come già accaduto in passato, a comportarsi in modo quanto meno scorretto, lasciando in giacenza la corrispondenza o sottraendo merce da pacchi non tracciabili. Non sempre, infatti, le varie poste di stato offrono un sistema di tracciamento sulla corrispondenza internazionale.
L'unico modo per non farsi fregare l'acquisto fatto da un Ebayer di Hong Kong o di New York è affidarsi ad un corriere tipo UPS e DHL che offrono il tracciamento della spedizione, pagando però costi esorbitanti (che si aggiungono al già salato conto dei dazi doganali per merce extra UE).
Il pezzo di Repubblica cita anche il caso di Amazon.com, che non apre la propria attività in Italia proprio a causa dell'inadeguatezza delle Poste. Amazon, mica l'ultimo arrivato. Ce l'hanno i francesi e i tedeschi, e noi lì a guardare.
Come se ne esce? Male, malissimo. Ci siamo fatti la fama dei truffatori nelle mani di una società di Poste inaffidabile, e si sa come word of mouse sia veloce, virale ed efficace: in breve tempo, il No shipping to Italy diventerà una clausola sempre più diffusa tra i commercianti di tutto americani e asiatici; e non importa se hanno avuto esperienze negative o se si stanno adeguando al comportamento dei colleghi.
Di più. La società Poste italiane è responsabile diretta dell'arretratezza del commercio elettronico nel mercato italiano, uno degli ultimi in Europa e nel mondo.
Si fa presto a parlare di digital divide e puntare il dito sulle inefficienze di chi porta la banda larga. Una grossa fetta del digital divide la causa chi di digital ha proprio poco, e va avanti (o dovrebbe) a tabulati, biciclette, furgoni e sacchi di iuta.
Per fortuna Repubblica di oggi pubblica un articolo sull'argomento Poste ed Ebay evidenziando, ad onor del vero, anche la presunta scarsa trsparenza degli italiani che, con la scusa dell'inefficienza postale, trufferebbero i venditori chiedendo il reinvio della spedizione (per avere merce gratis?).
Personalmente credo poco all'italiano furbetto e truffatore o, almeno, credo che la percentuale dei truffatori in Italia non sia così dissimile alla media degli altri Paesi europei. Ovvero: qualcuno ci prova e scrive: "Non ho ricevuto il pacco" per avere il secondo oggetto gratis o ottenere un rimborso.
Sono invece propenso a pensare che il personale delle Poste continui imperterrito, come già accaduto in passato, a comportarsi in modo quanto meno scorretto, lasciando in giacenza la corrispondenza o sottraendo merce da pacchi non tracciabili. Non sempre, infatti, le varie poste di stato offrono un sistema di tracciamento sulla corrispondenza internazionale.
L'unico modo per non farsi fregare l'acquisto fatto da un Ebayer di Hong Kong o di New York è affidarsi ad un corriere tipo UPS e DHL che offrono il tracciamento della spedizione, pagando però costi esorbitanti (che si aggiungono al già salato conto dei dazi doganali per merce extra UE).
Il pezzo di Repubblica cita anche il caso di Amazon.com, che non apre la propria attività in Italia proprio a causa dell'inadeguatezza delle Poste. Amazon, mica l'ultimo arrivato. Ce l'hanno i francesi e i tedeschi, e noi lì a guardare.
Come se ne esce? Male, malissimo. Ci siamo fatti la fama dei truffatori nelle mani di una società di Poste inaffidabile, e si sa come word of mouse sia veloce, virale ed efficace: in breve tempo, il No shipping to Italy diventerà una clausola sempre più diffusa tra i commercianti di tutto americani e asiatici; e non importa se hanno avuto esperienze negative o se si stanno adeguando al comportamento dei colleghi.
Di più. La società Poste italiane è responsabile diretta dell'arretratezza del commercio elettronico nel mercato italiano, uno degli ultimi in Europa e nel mondo.
Si fa presto a parlare di digital divide e puntare il dito sulle inefficienze di chi porta la banda larga. Una grossa fetta del digital divide la causa chi di digital ha proprio poco, e va avanti (o dovrebbe) a tabulati, biciclette, furgoni e sacchi di iuta.
12 maggio 2008
Tornano i Detestor!
Apprendo ora da un commento di un anonimo lettore una notizia per me (e per molti) sensazionale: i Detestor, storica band metal genovese, si sono riformati con la line-up originaria [Jaiko (voce), Fox e Loris (chitarre), Ste (basso), Rigel (batteria), Cronos (tastiere)] e si esibiranno al Festival delle periferie (Sestri ponente, Genova) domenica 1 giugno.
Ecco la locandina del Festival delle periferie:
Chi segue il mio blog, sa che ho citato in alcune occasioni i Detestor, un gruppo che ho seguito con passione dal loro primo album, pogando e sudando ai loro straordinari concerti; ma anche un gruppo di ragazzi comunissimi e simpatici che non hanno mai lesinato una battuta e una stretta di mano dopo il concerto.
Anni dopo il loro scioglimento, ho incontrato casualmente alcuni membri (Rigel a Genova e Alessandro ad alcuni concerti) ed è stato quasi emozionante. Sono molto contento che i ragazzi si siano riuniti e siano tornati a scrivere e suonare musica.
Commenti, integrazioni, segnalazioni, conferme e contatti saranno benvenuti!
Ecco la locandina del Festival delle periferie:
Chi segue il mio blog, sa che ho citato in alcune occasioni i Detestor, un gruppo che ho seguito con passione dal loro primo album, pogando e sudando ai loro straordinari concerti; ma anche un gruppo di ragazzi comunissimi e simpatici che non hanno mai lesinato una battuta e una stretta di mano dopo il concerto.
Anni dopo il loro scioglimento, ho incontrato casualmente alcuni membri (Rigel a Genova e Alessandro ad alcuni concerti) ed è stato quasi emozionante. Sono molto contento che i ragazzi si siano riuniti e siano tornati a scrivere e suonare musica.
Commenti, integrazioni, segnalazioni, conferme e contatti saranno benvenuti!
Il fotografo del matrimonio.
Sono felice reduce del matrimonio della mia sorellina che mi ha riservato l'onore e l'onere di stare dietro l'obiettivo per l'album di nozze. Qui mi vedete impegnato con la Nikon D80 a tracolla e uno sguardo un po' ebete, per altro mio tratto caratteristico.
Al momento non sono ancora autorizzato dagli sposi a pubblicare gli scatti della cerimonia, ma vorrei mettere online almeno una dozzina di scene nelle prossime settimane. Sono soddisfatto del lavoro eseguito, anche se è stato un po' impegnativo.
Alcuni dettagli tecnici. La Nikon D80 accoppiata all'instancabile flash Nikon SB-600 fa il suo lavoro e si è rivelata abbastanza performante e affidabile ma:
Al momento non sono ancora autorizzato dagli sposi a pubblicare gli scatti della cerimonia, ma vorrei mettere online almeno una dozzina di scene nelle prossime settimane. Sono soddisfatto del lavoro eseguito, anche se è stato un po' impegnativo.
Alcuni dettagli tecnici. La Nikon D80 accoppiata all'instancabile flash Nikon SB-600 fa il suo lavoro e si è rivelata abbastanza performante e affidabile ma:
- non sempre si riesce a correggere la nota sovraesposizione di questo modello mediante la compensazione di -2/3 di stop: ergo, tende comunque a sovraesporre.
- il Matrix 3D o diosacomesichiama non lo riuserei. Meglio la prevalenza centrale o bilanciata centrale. Il Matrix prende cantonate con i contrasti forti.
- l'SB-600 ha qualcosa di miracoloso. Giuro. Ignorate il libretto di istruzioni. Da gennaio uso le stesse pile alkaline Fuji e durante la cerimonia ho fatto più di 1000 scatti, con sequenze a raffica e senza tante premure. Le pile sono ancora cariche. Un mulo fedele e affidabile, l'unico gadget per cui il termine "accessorio" andrebbe cambiato con indispensabile. Punto. Con l'SB-600 anche un cieco porterebbe a casa roba degna di essere guardata.
- lo zoom Nikon 18-55 f3.5 di stock è onesto, ha ottimi colori, ma va bene per paesaggi e altre occasioni. Beh, non ci voleva un esperto per capirlo. Andrebbe sostituito con una lente un pelo più luminosa. Ah, l'ho affiancato al mio fedele Sigma 28-105 f 2.8 che è egregio, rapido, luminoso. Niente manual focus, stavolta.
11 maggio 2008
Ciao KA!
Dopo 10 anni di vita e 7 anni di onoratissimo servizio, venerdì ho ceduto a un simpatico signore di Cagliari la mia amata Ford KA, davvero una fedele compagna di viaggio.
E' stata la mia prima e finora unica auto, quindi la separazione ha avuto anche un qualcosa di emozionante.
Ma ultimamente, anche con l'arrivo della Suzuki V-Strom, avevo praticamente smesso di adoperarla; e allora meglio che se ne stia al sole della Sardegna e che serva a fare ancor un bel po' di strada.
Grazie, e buon viaggio!
E' stata la mia prima e finora unica auto, quindi la separazione ha avuto anche un qualcosa di emozionante.
Ma ultimamente, anche con l'arrivo della Suzuki V-Strom, avevo praticamente smesso di adoperarla; e allora meglio che se ne stia al sole della Sardegna e che serva a fare ancor un bel po' di strada.
Grazie, e buon viaggio!
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