Per me, che da anni scrivo sul web (dal '98, per l'esattezza) pur senza essere diventato una celebrità, il post di Mantellini sulle sedicenti, autonominate o elette blogstar è come una birra fresca in una sera d'estate: non mi salva la vita, ma me la migliora di un bel po'. Grazie, Massimo. Brindo a te.
Blogstar ne ho incontrate tante. Mai capito di checcazzo scrivessero. Ho cercato a lungo di capire la dinamica delle loro interazioni. Chiamato a parlare di blog ad un convegno, ho sostenuto che in Italia i blogger che contano, contano perché si comportano con le stesse dinamiche relazioni dei comuni mortali che contano: si frequentano, si citano l'un l'altro, gridano quando basterebbe parlare o quando non hanno nulla da dire, usano una parola di più quando ne basterebbe una di meno hanno un'enorme e incrollabile fiducia nelle proprie capacità e, soprattutto, non rivolgono la parola ai comuni mortali che non contano.
Altro che autorevolezza e ranking di certi blogger americani; da noi, molte delle cosiddette blogstar sono come le soubrette: la loro fama ha dubbia origine e, spesso, si spengono in fretta.
1 commento:
diamo il giusto tributo all'autore delle frasi ricopiate sul mio blog:
http://unpercento.blogspot.com/2007/05/no-future.html
saluti
M.
p.s. quanto alle blogstar pippo secondo me vale un po' la frase di technorati (su 71 milioni di blog qualcuno buono ci sara' no?) ;-)
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