Premessa: non è il film da vedere se si è giù di morale. Siamo sinceri: La ricerca della felicità ( The Pursuit of Happyness) lascia, fino all'ultimo minuto, un magone angosciante, un senso di ansia e di frustrazione. Ma la storia, diretta bene da Muccino (che per fare un film serio ha dovuto attraversare l'oceano) e interpretata benissimo da Will Smith e figlio, è commuovente e bellissima.
La trama è nota: Chris Gardner, uno sciagurato venditore, dotato di acume e coraggio, scivola in una condizione di povertà, perdendo casa, risparmi e moglie. Ma il suo talento e la sua ostinazione ( non permettere a nessuno di dirte che non sei capace a fare qualcosa, nemmeno a me, dirà a suo figlio) gli permettono di cambiare il corso della sua vita, raggiungendo successo e felicità.
Chris, nonostante le molte sventure, continua ad inseguire il diritto al raggiungimento della felicità, a lavorare sodo e, soprattutto, non smette mai di prendersi cura del figlio.
Un film forte, didascalico, quasi sociologico nel mostrare come sia breve la distanza tra difficoltà economiche e povertà: senza una famiglia, senza amici su cui contare, è un attimo perdere ogni certezza e ritrovarsi in mezzo ad una strada.
Esemplare la prova del piccolo Christopher, figlio (ancge nella realtà) di Will Smith.
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