Ci va giù duro Giuseppe D'Avanzo oggi su Repubblica: bisogna ammettere che il pezzo è scritto bene, e il plot ricostruito con la dovuta fedeltà.
Sì, il Sismi -- come tutti i servizi da che mondo è mondo -- non si è sottratto dallo sporcarsi le mani e in più occasioni dal combinare pasticciacci.
Ma l'arresto (io lo chiamo così) di Abu Omar e la successiva traduzione in Egitto per le verifiche (con la mano pesante, è vero) deve essere davvero censurato? Che cos'ha quest'azione di tanto mostruoso, rispetto alla consueta e non immacolata attività del controspionaggio, da risvegliare la magistratura dal suo sonno? A mia memoria, i giudici non sono mai intervenuti in maniera tanto rapida contro ufficiali e agenti dei servizi, sebbene nel nostro Paese abbiamo assistito e avuto notizia (sempre dopo) di atti tutt'altro che legittimi.
Negli anni '60 i servizi, i carabinieri e il governo americano erano pronti ad enucleare (che bel termine) cittadini italiani scomodi e non graditi per il loro ruolo nella vita politica e sociale del Paese. Pochi anni, con il golpe dell'Immacolata, dopo i soliti noti erano nuovamente pronti a cambiare l'ordine costituito. In entrambi i casi, tutti liberi, tutti innocenti.
E ora, per un azione che forse tanto priva di fondamento non è, i giudici si muovono con tale fretta da pensare che ci sia qualcuno a spingerli, chissà dove.
Si ostacolano indagini necessarie in un momento storico e politico in cui fa paura anche andare al supermercato o salire in aereo. Pensino i giudici a risolvere ben altri pasticciacci: alle smargiassate di qualche testa calda, grazie al cielo, ci penserà la storia.
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