Breve e doverosa rettifica sulla mia tirata d'orecchie a tal D'Addesio, che posta un commento, spiega che è innocente, e tutto finisce qui. Spero.
4 commenti:
Anonimo
ha detto...
Lo spero anche io. Stanno esagerando a riempire caselle e-mail e siti con un'intervista che non gli appartiene. Meno male che non mi hanno toccato le altre. Grazie Piersantelli.
INTERVISTA AD ANTONELLO DE PIERRO Da Napolitano alle liti per le poltrone nel governo Prodi, all’Iraq, al sistema elettorale, all’economia.Il ''depierro pensiero''.
Angelo M. D'Addesio
*Iniziamo con le notizie politiche di questi giorni. La scelta di Napolitano come Capo dello Stato è condivisibile, giusta oppure si configuravano alternative possibili e se sì quali?
Sì, penso che Napolitano sia stata la scelta giusta, a dispetto dell’anzianità, anche perché vista la situazione che si era venuta a creare non poteva essere D’Alema, l’uomo giusto, avendo fatto la campagna elettorale per un determinato schieramento. Gianni Letta è stato sempre al suo posto, ma non dimentichiamo che è stato al centro dei fondi neri dell’IRI negli anni ’70 e quindi non era una figura credibile al momento. Mi ha fatto male vedere i 42 voti a Bossi, che è leader di uno schieramento che fa i raduni sul Po e cantava con i suoi seguaci la canzone “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il Tricolore…”. Parlo di Bossi perché è stato il secondo più eletto. Penso che Napolitano è una buona figura, che sicuramente riuscirà ad essere al di sopra delle parti.
*Il Governo Prodi. Dopo la vittoria risicata che durata potrà avere questo governo e soprattutto come si risolveranno i diverbi interni ai DS o il nodo Mastella-Bonino per il Ministero della difesa?
Come durata mi auguro che sia di cinque anni pieni. Diciamo che le liti sono più nell’ambito dell’Ulivo, nel partito “unico”. Sembra che qualcuno abbia attribuito a D’Alema, la frase e la volontà di una doppia vicepresidenza del Consiglio, con Rutelli. Non sarà così. La vicepresidenza andrà, a mio parere, a Rutelli. Non sono d’accordo sulla scelta di Rutelli, in tempi passati ho trovato molto da ridire sul comportamento politico di Rutelli.
*E sulla questione Bonino-Mastella?
Sicuramente vedo molto meglio Mastella alla Difesa. La Bonino alla Difesa sarebbe una scelta contraddittoria, viste le battaglie pacifiste che la Bonino ha condotto in questi anni con i Radicali, Rutelli in primis. Non dimentichiamo il trasformismo esasperato di Rutelli, dai Radicali ai Verdi, per poi genuflettersi in Vaticano, passando alla Margherita.
*Rimanendo sull’argomento pace-guerra. A fine giugno dovrebbe esserci il rifinanziamento delle missioni in Iraq ed Afghanistan. Il governo Prodi avrà la volontà di svincolarsi dalle missioni oppure seguirà i propositi del governo Berlusconi?
Io mi auguro di no. Innanzitutto la missione in Afghanistan è stata ben diversa. Quella in Iraq è stata una missione di guerra, perché gli italiani hanno partecipato a diverse operazioni di guerra. E’ eclatante il caso di Nassiriya. Lì sono di stanza gli italiani e ci sono gli stabilimenti dell’ENI che gli italiani hanno protetto durante la missione.
*Quali sono le possibili soluzioni politiche per risolvere questi nodi cruciali legati alle missioni in Iraq?
Io spero si trovi una soluzione che non sarà comunque facile, vista la situazione creatasi in Iraq. Penso che sia però il momento di ritirare i soldati dall’Iraq. C’è da sottolineare comunque il cinismo aberrante che accompagna il cordoglio per la morte dei militari italiani, dalla tragedia di Nassiriya. Berlusconi disse all’epoca “E’ come se fosse morto mio figlio”. Suo figlio non era lì, purtroppo o per fortuna e sono parole e frasi fatte. Il fatto di considerare i morti in terminI di mera contabilità di un bollettino di guerra dovrebbe far riflettere. Dietro ogni morto c’è una tragedia familiare che segna per tutta la vita.
*Si parla di Partito Democratico e di Casa dei Moderati. Eppure le formazioni sono molto disomogenee, la sinistra radicale va per conto suo. Saranno possibili queste elaborazioni in termini bipolari e quali saranno i tempi per queste soluzioni?
E’ una bella domanda. Io sono contrario all’unione DS-Margherita. Sarebbe il tramonto dell’ideologia. Questo già esiste, però se qualcuno ha ancora delle idee, ci troveremmo di fronte ad un’unica lista formata da coloro che combattevano, verbali o meno, ovvero democristiani e comunisti, la vecchia maggioranza ed opposizione. E’ come se in futuro si unissero Berlusconi e Prodi. Dall’altro lato la Casa dei Moderati è surreale. Nel centro-destra non ci sono moderati, per il sol fatto di aver accettato l’alleanza con la Lega Nord che è sempre stata contraria e lontana dallo spirito democratico e di moderazione. Fino a quando ci saranno certe alleanze, sarà difficile una Casa dei Moderati.
*In riferimento al sistema proporzionale come le pensa?
Ecco in riferimento a ciò è bene ricordare che l’art. 1 dice che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. In realtà l’Italia è stata fondata più sul denaro, sulla ricchezza, che non sul lavoro. E’ stata più che altro una plutocrazia e non una democrazia, non di certo un governo del popolo. In questo senso la legge elettorale è stata un attentato alla democrazia. Non dare neppure la possibilità all’elettore di scegliere il proprio candidato, ma imporre candidature come quelle di Previti, peraltro arrestato in questi giorni o Dell’Utri che si è avvantaggiato di una legge ad personam, altrimenti avrebbe dovuto scontare due anni e sei mesi rende l’idea di come questa legge sia da rivedere, completamente.
*Il tema scottante del lavoro. Veltroni ha riabilitato la Legge Biagi, ha detto che è da riformare, ma non da bocciare completamente. Altri la considerano l’apice e la causa prima del precariato in Italia. Che posizione ha sulla Legge Biagi?
Non dimentichiamo che questa situazione è stata determinata in parte dal centro-sinistra. Bisogna invertire la rotta. Non dimentichiamo che il centro-sinistra introdusse i c.d. “Co.Co.Co.”, ora spariti per fortuna, per poter pagare i periodi di prova. Gli stessi sono stati strumentalizzati, infatti circa tre anni fa si arrivò a circa 2 milioni e 700 mila Co.Co.Co. Vorrei sottolineare un evento abbastanza importante su questo argomento.
*Prego.
Al Ministero dei Trasporti c’è una centrale operativa, che risponde agli utenti che hanno a che fare con la Motorizzazione Civile, occupandosi dei dati sensibili di tutti i cittadini. Prima l’appalto del call-center era stato dato ad una ditta privata. E’ qualcosa di assolutamente sbagliato affidare i dati sensibili di milioni di italiani ad una ditta che può passare la mano ad altre ditte, in barba alla legge sulla privacy. Tutto ciò non è affidabile. Circa tre anni fa, in proposito feci una trasmissione in Radio su Radio Roma, in cui si parlava del Co.Co.Co, come incostituzionale, perché prevedeva una situazione contraria all’art. 4 della Costituzione, perché prevedeva un lavoro da dipendente con le non garanzie del libero professionista. Nel caso del Ministero la nuova ditta che venne impose questo trattamento e c’era chi lavorava lì da 15 anni ed a 40 anni si vide costretta ad accettare.
*E’ il caso di rivedere tutto, di attuare una vera riforma.
Adesso ci sono i “contratti a progetto”. C’è un futuro nel segno del precariato e dell’incertezza. Sono aumentati i divorzi e sono diminuiti i matrimoni. Questo è uno degli effetti collaterali di questa situazione. Oggi un giovane non può neppure comprare una cosa, perché è necessario impegnare una busta paga per un mutuo o un affitto. Una volta si diceva “Ho trovato lavoro” o “Sono Disoccupato” oggi si dice “Lavoro, ma non so cosa farò”. C’è una grande incertezza. Non si parla più tanto di usura in questi tempi, non so se è notato, ma anche questo è un altro effetto collaterale indiretto che bisognerebbe approfondire e che è conseguenza di tale sistema. Berlusconi aveva promesso 1 milione di posti di lavoro, ma se sono questi, ha vinto la scommessa, ma il lavoro è un’altra cosa.
*Faccio l’avvocato del diavolo. L’impresa italiana è in crisi. La concorrenza asiatica è molto forte. La grande impresa sceglie la strada della vendita o svendita o della fusione all’estero. La piccola impresa è strozzata e quindi o sceglie la strada della flessibilità o cede al lavoro nero? Cosa è meglio e cosa il peggio?
Lavoro significa stabilità futura e lavoro è un diritto costituzionale. Lo Stato ha il dovere di tutelare il lavoro, ma mi sembra che lo stia piuttosto calpestando. Un lavoratore che mette su famiglia, lavorando in tre mesi e per altri tre mesi non lavora più, può essere schiacciato dall’usura. Si parla di mobbing, senza che ci siano però una legge adeguata. Ho partecipato ad un convegno sul Mobbing, constatando che una legge seria si attende da anni. Solo la Regione Lazio ha varato una legge regionale, fu un consigliere di Forza Italia a presentarla, Claudio Fucci, ma fu bocciata dalla Consulta su istanza del Governo Berlusconi, cosa abbastanza curiosa. Tornando al mobbing, questo tipo di impostazione del sistema lavoro, presta il fianco al mobbing. Lavoratori con contratti di più durata sfrutteranno quelli con contratti precari E’ una situazione da ribaltare, magari con incentivi alle imprese che possano assicurare contratti a tempo determinato e con grosse penalizzazioni per le imprese che mantengono la vergogna dei contratti precari.
*Passiamo alla politica estera. Si dice che il binomio Usa-Italia è destinato a concludersi con l’avvento del governo Prodi che guarderà verso altri modelli ed altre collaborazioni. E’ possibile che l’Italia si rifaccia al modello spagnolo o a quello francese, ad esempio nel campo dei diritti civili. E’ vero che finirà anche il binomio Italia-Usa.
Io guarderei prima al mio orticello. Prima risolverei i problemi interni. La Spagna di Zapatero sicuramente, per quello che si sente, sta rinascendo dopo gli otto anni di governo Aznar. Se parliamo dei diritti civili, se vogliamo chiamarli così, io posso essere d’accordo personalmente con i PACS, ma non con le unioni omosessuali. Per giunta nella cattolicissima Spagna. E’ un po’ una contraddizione. In paesi come il Brasile forse non si arriverà mai ai matrimoni gay. Quanto al rapporto con gli Usa, spero che possano continuare, ma attenzione, devono essere rapporti di scambi reciproci e non di sudditanza. Il Governo Berlusconi si è piegato al governo degli Usa. Lo stesso partito di Forza Italia ha una visione servilistica, Berlusconi ha impostato il suo modello con gli Usa allo stesso modo, ovvero servi del volere di Bush. Quanto ai diritti civili, gli Usa stessi hanno molto da imparare, se pensiamo agli innocenti che aspettano il giudizio solo perché non possono pagare le spese legali. Si parlava poi di mercato con l’estero. Se penso alla Cina che è lo stato che vanta al mondo il maggior numero di esecuzioni capitali. Ebbene, fino a quando non ci sarà uno standard di rispetto dei diritti umani, io frenerei l’espansione commerciale ed economica della Cina verso l’Occidente.
*Le chiederei un parere sulla vicenda Calcio. Tema banale, ma saltato agli occhi della cronaca, della politica.
Io sono sconcertato da quello che è successo. Siamo abituati a situazioni poco pulite dell’universo Calcio. Situazioni poco chiare ci sono state anche in altri sport ed in altri organismi. Il Calcio è un gioco. Quando il Calcio diventa business, con squadre quotate in borsa ed altro. Non dimentichiamo i crack di Cagnotti e Tanzi. Dove c’è business si vengono a creare situazioni che permettono alle persone di arricchirsi illecitamente. Negli altri sport non esiste ancora tutto questo. Pensiamo al Calcio dei grandi valori, al grande Torino, perito a Superga, con grandi calciatori che giocavano per un premio-partita che poteva essere un cappotto. Questo non dovrebbe accadere. E’ il caso di fare vera pulizia e che i magistrati vadano veramente fino in fondo per punire pesantemente i reati che sono stati commessi e dare una lezione a questi signori. Fra questi c’è anche Carraro e mi dispiace che sia stato sindaco anche a Roma, una città bella, rinata. Mi fa scemare un po’ di orgoglio di essere romano.
*Ultimo punto. Cosa dovrebbe fare un governo, in questo caso, il Governo Prodi, non dico in cento giorni, ma con estrema urgenza almeno nei prossimi sei mesi. Tre priorità su cui intervenire.
Prima di tutto la scuola. Soprattutto dopo la riforma Moratti che svalutato la scuola pubblica. Bisogna dare a tutti l’accesso alla scuola pubblica, al sapere che è il segno distintivo di un popolo. Altra cosa su cui operare la sanità. Un esempio è il modello tedesco è molto avanti. Si paga una tassa più elevata, ma in Germania viene tutto rimborsato, visite private comprese. Conosco un caso spaventoso di un barbone dimenticato su una lettiga fuori dall’Ospedale di Ostia. La tutela della salute è un diritto da non calpestare che favorisce anche una società più laboriosa. Infine va rivisto completamente il sistema lavoro, a partire dalle assunzioni.
Antonello De Pierro, giornalista, direttore del portale di informazione nazionale Italymedia e da tempo impegnato nel giornalismo di denuncia sociale. Ha collaborato per “La Stampa” e “L’Opinione”, ha diretto nel 2003 il mensile “Nuove proposte” ed ha condotto programmi nel circuito tv Stream, oltre che essere un assiduo ideatore di trasmissioni per Radio Roma ed altre emittenti locali nel Lazio. Oggi è molto attivo nel giornalismo on line e nell’informazione telematica grazie al sito di informazione da lui diretto Italymedia.it
Intervista ad Ercolina Milanesi giornalista, collaboratrice e free-lance su diversi quotidiani nazionali, ed i particolare per "Il Popolo d'Italia", "Rinascita", "Libero", "Il Giornale d'Italia" di Roma, "Il Secolo XIX " , "La Voce di Parma" e altri, comprese riviste culturali, fra le quali "L'Altra Voce". Da sempre ha militato nell'area politica di destra, prima nel Movimento Sociale Italiano, ora nel "Movimento Fascismo e Libertà", del quale è capo provincia per Imperia.
1) Dott.sa Milanesi, Lei coordina il movimento Fascismo e Libertà, che nel suo manifesto indica fra i caratteri programmatici : si al volontariato, alla tutela dell’ambiente, alla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, all’apoliticità dei magistrati, un NO alla “tratta degli schiavi” e quindi all’immigrazione sciacalla e sfruttata, una proposta di abolizione del canone Rai. Ma allora cosa c’è di fascista in tutto ciò?
Il volontariato esisteva al tempo del Fascismo e quindi non vedo cosa ci sia di strano. La tutela dell’ambiente è una questione più recente, è vero, in quanto al tempo del Fascismo il tema ecologico era sconosciuto, ma ritengo che il buon senso di tutti noi ci debba portare a rispettare la natura, indipendentemente dalla tendenza politica. Anche l’apoliticità dei magistrati è un tema del dopoguerra e quindi va affrontato nella sua realtà. La partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese è sempre stato un cavallo di battaglia fascista, specialmente dopo l’approvazione del decreto sulla Socializzazione nel Dicembre 1943, entrato in vigore nel Gennaio 1944 (e del quale nessun libro di testo, TV o giornale ne parla).
2) C’è Fascismo e Fascismo. Lei pensa sia ancora attuale parlare di Fascismo e di una rinascita fascista, sopratutto nel senso come la intendono molti, con una sorte di neo divismo verso il Duce presente in molti siti vicini al vostro?
Il Fascismo è uno solo e non può essere altrimenti. Oggi parlare di Fascismo sembra non avere senso semplicemente perché la storiografia ufficiale e i mass media ne hanno sempre parlato male e quindi, oggi, pare improponibile. Però mi consenta di sottolineare che i due massimi sistemi esistenti al mondo, il comunismo ed il liberal-capitalismo, hanno fallito o stanno per fallire seminando dietro di loro scontento, miseria e brutture varie. Le prove le abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. Il Duce portò un’Italia in miseria ed arretrata ad un livello tale ed in tutti i campi che non vi sono precedenti simili nella storia di nessuna nazione e tutto questo in meno di 20 anni. Noi poveri pensionati dobbiamo al Duce la creazione dell’INPS nel 1933 (e così pure dell’INAIL) e non certo a Togliatti, Badoglio o ai Savoia.Fu Lui a creare le colonie marine per i bambini ed i ragazzi dei lavoratori agrari ed per i figli degli operai, bisognosi di aria più salubre.Fu lui a introdurre la tredicesima mensilità nella busta paga (definita a quel tempo gratifica natalizia) e non certo la CGL .Fu Lui a sconfiggere la malaria nell’Agro Pontino bonificando le terre paludose e cedendone gli appezzamenti (gratuitamente) ai contadini più bisognosi e volonterosi (provenienti anche dal Veneto) inclusa la casa colonica, i mobili e la legna per il camino.Potrei continuare per ore e senza timore di essere smentita. Man mano che la generazione che aveva studiato nelle scuole fasciste invecchiava e perdeva potere in Italia, veniva sostituita da un’altra che era già intossicata dalla propaganda antifascista fino ad arrivare alla generazione del 68 che oggi è al potere e vediamo i danni che sta facendo.Se oggi non fosse più proponibile la parola “ Fascismo “, sicuramente lo sarebbero le idee e gli ideali, magari sostituiti da un’altra parola, tipo“ nazionalismo “ oppure “ socialismo nazionale “, ma, vede, io non amo nascondermi dietro a un dito e, personalmente, preferirei che vincesse il coraggio di proclamare il termine “ Fascismo “.
3) Siamo al centro di un nuovo conflitto fra Destra e Sinistra e fra Destra e Destra, è banale chiederlo a chi dice di non voler stare né a Destra né a Sinistra, ma irrimediabilmente molti appartenenti al suo movimento sono simpatizzanti che appoggiano la Lista Rauti o Alternativa Sociale, in che rapporto siete e come vedete il conflitto apertosi a destra contro le liste della destra radicale?
Un vero Fascista non è ne di sinistra ne di destra, ma è equidistante da entrambi. Purtroppo nella nostra “area” ci sono stati e ci sono tutt’ora elettori, militanti e simpatizzanti che si definiscono “ Fascisti “ in quanto anti-comunisti, ma che simpatizzano per gli USA, la NATO, Israele e tutto quanto è in odore di “destra” o di “conservatorismo”, come d’altronde fu il MSI fin dalla nascita.Le dico solo una cosa: fintanto che esisterà questa forma di scelta o di pensiero, è meglio che il Fascismo non si faccia rivedere perchè verrebbe definitivamente sepolto. Una ipotetica e futura Italia fascista deve essere tale, anti-massonica e anti-monarchica, anti-comunista e anti-liberista e non una dittatura poliziesca come la Grecia dei colonnelli od il Cile di Pinochet, che col Fascismo c’entravano come i cavoli a merenda.
4) Da ex missina ed ora simpatizzante del nuovo Fascismo, non cancellerebbe proprio nulla del vecchio Fascismo?
E’ ovvio che, ammesso e non concesso che un “vero” Fascismo facesse la sua comparsa sulla scena politica italiana, vi sarebbero modifiche da apportare se non altro in virtù del fatto che i tempi sono cambiati e la congiuntura sociale ed economica non è quella degli anni 20.D’altronde lo stesso Duce diceva che il Fascismo non è una dottrina o un qualcosa di immutabile, ma è uno stile di vita ed un essere in continuo sviluppo da adeguare ai tempi e alle esigenze.
5) Né Destra, né Sinistra, si è detto. E in riguardo alla situazione internazionale Europa o America o nessuno dei due anche lì, su Iraq, guerra, pace ecc.?
L’Europa è l’unico baluardo che può contrapporsi allo strapotere americano. Purtroppo quell’Europa forte che sarebbe nata dalla vittoria dell’Asse è morta nel fango di Yalta e oggi l’Unione Europea non è altro che un’accozzaglia di parassiti, di intellettuali da strapazzo, di oligarchi, di massoni, di politici venduti o comprati e comunque asserviti ai poteri atlantici.
6) Che futuro c’è per l’Italia, secondo Ercolina Milanesi, alla luce anche delle idee proposte?
L’Italia, per ora, non ha un futuro come nazione sovrana in quanto inserita in un contesto europeo di vassallaggio e di servitù. Perché qualcosa cambi bisogna aspettare che le cose peggiorino di parecchio ed investano tutte le fasce sociali in modo drammatico. La strada la stiamo già percorrendo ed è un peccato che per migliorare, bisogna attendere di andare a sbattere contro il muro senza poter azionare i freni prima
intervista di Angelo M. D' Addesio a Giorgio Monteforti
1) iniziamo da lontano, dalle elezioni legislative del 2005. La destra di Kaczynski trionfa alle elezioni. La sinistra si scioglie all'11% e si chiude la parentesi della sinistra polacca al potere. Un normale ricambio politico oppure la sinistra non e' riuscita ad adeguarsi ai tempi, a soddisfare le reali esigenze del popolo?
Le elezioni parlamentari e presidenziali del 2005 non sono state una sorpresa. Almeno per gli osservatori internazionali. Nella Polonia post comunista ogni 5 anni, al rinnovo della legislatura, il partito o la coalizione di governo uscente naufraga intorno o sotto al 10% e ne vince una completamente nuova. Tant'e' che i due primi partiti polacchi PO (Platforma Obywatelska-Piattaforma civica) e quello dei Kaczynski PiS (Prawo i Sprawiedliwosc - legge e giustizia) sono stati fondati nel 2001. i due partiti, entrambi di destra, nascono dalle ceneri di un precedente partito che aveva guidato la Polonia nella legislatura prima di quella socialdemocratica. E guarda caso i leader di questi due nuovi partiti, Donald Tusk (PO) e i gemelli Kaczynski (PiS) sono proprio quelli che lo avevano affossato.
2) I gemelli Kaczynski, uno alla presidenza, l'altro membro nevralgico del nuovo sistema governativo. Nel panorama internazionale sono indicati come nazionalisti in cerca di rivincite sul passato di Walesa e seguaci che li hanno ostracizzati, ultraconservatori, eppure in Polonia hanno stravinto. Perche'? Assenza di alternative o reale forza?
I fattori della vittoria dei gemelli Kaczynski sono stati essenzialmente due: la composizione della scarsa percentuale di affluenza al voto (intorno al 40% tra le piu' basse in Europa) e l'intesa con la chiesa cattolica. Viste le cifre (alle ultime elezioni europee ha votato appena il 20%) si puo' dire che i Polacchi non vanno a votare. La generale sfiducia nel sistema e le cicliche delusioni da parte della classe politica (scandali insabbiati, abusi impuniti, tragicomici casi di corruzione) spingono la maggioranza dei cittadini a non interessarsi di politica e soprattutto se ne chiamano fuori gli strati piu' alti e piu' istruiti del paese. Tra questi molti sostengono la teoria del "vedendo tanto assenteismo i politici capiranno che qualcosa non va" ma non saprei quanti lo dicono per convinzione e quanti per scusa. La realta' invece e' che meno persone si coinvolgono nella politica e piu' capacita' di manovra hanno i politicanti, manovra a scopi personali intendo. Tutti i membri dell' attuale parlamento (esclusa qualche rara eccezione), in qualsiasi partito siano stati eletti, sono noti mariuoli che usano la loro posizione politica per far volare i loro affari praticamente alla luce del sole.
Per questo urgeva un intesa con la chiesa, che i Kaczynski hanno strinto per primi bruciando sul tempo Platforma. infatti la chiesa ha ancora un ampio controllo sulle masse soprattutto nelle campagne e un vasto potere mediatico. Radio Marija, seguita ogni giorno da oltre 6 milioni di ascoltatori, per
4 commenti:
Lo spero anche io. Stanno esagerando a riempire caselle e-mail e siti con un'intervista che non gli appartiene.
Meno male che non mi hanno toccato le altre.
Grazie Piersantelli.
Angelo M. D'Addesio
INTERVISTA AD ANTONELLO DE PIERRO
Da Napolitano alle liti per le poltrone nel governo Prodi, all’Iraq, al sistema elettorale, all’economia.Il ''depierro pensiero''.
Angelo M. D'Addesio
*Iniziamo con le notizie politiche di questi giorni. La scelta di Napolitano come Capo dello Stato è condivisibile, giusta oppure si configuravano alternative possibili e se sì quali?
Sì, penso che Napolitano sia stata la scelta giusta, a dispetto dell’anzianità, anche perché vista la situazione che si era venuta a creare non poteva essere D’Alema, l’uomo giusto, avendo fatto la campagna elettorale per un determinato schieramento. Gianni Letta è stato sempre al suo posto, ma non dimentichiamo che è stato al centro dei fondi neri dell’IRI negli anni ’70 e quindi non era una figura credibile al momento. Mi ha fatto male vedere i 42 voti a Bossi, che è leader di uno schieramento che fa i raduni sul Po e cantava con i suoi seguaci la canzone “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il Tricolore…”. Parlo di Bossi perché è stato il secondo più eletto. Penso che Napolitano è una buona figura, che sicuramente riuscirà ad essere al di sopra delle parti.
*Il Governo Prodi. Dopo la vittoria risicata che durata potrà avere questo governo e soprattutto come si risolveranno i diverbi interni ai DS o il nodo Mastella-Bonino per il Ministero della difesa?
Come durata mi auguro che sia di cinque anni pieni. Diciamo che le liti sono più nell’ambito dell’Ulivo, nel partito “unico”. Sembra che qualcuno abbia attribuito a D’Alema, la frase e la volontà di una doppia vicepresidenza del Consiglio, con Rutelli. Non sarà così. La vicepresidenza andrà, a mio parere, a Rutelli. Non sono d’accordo sulla scelta di Rutelli, in tempi passati ho trovato molto da ridire sul comportamento politico di Rutelli.
*E sulla questione Bonino-Mastella?
Sicuramente vedo molto meglio Mastella alla Difesa. La Bonino alla Difesa sarebbe una scelta contraddittoria, viste le battaglie pacifiste che la Bonino ha condotto in questi anni con i Radicali, Rutelli in primis. Non dimentichiamo il trasformismo esasperato di Rutelli, dai Radicali ai Verdi, per poi genuflettersi in Vaticano, passando alla Margherita.
*Rimanendo sull’argomento pace-guerra. A fine giugno dovrebbe esserci il rifinanziamento delle missioni in Iraq ed Afghanistan. Il governo Prodi avrà la volontà di svincolarsi dalle missioni oppure seguirà i propositi del governo Berlusconi?
Io mi auguro di no. Innanzitutto la missione in Afghanistan è stata ben diversa. Quella in Iraq è stata una missione di guerra, perché gli italiani hanno partecipato a diverse operazioni di guerra.
E’ eclatante il caso di Nassiriya. Lì sono di stanza gli italiani e ci sono gli stabilimenti dell’ENI che gli italiani hanno protetto durante la missione.
*Quali sono le possibili soluzioni politiche per risolvere questi nodi cruciali legati alle missioni in Iraq?
Io spero si trovi una soluzione che non sarà comunque facile, vista la situazione creatasi in Iraq. Penso che sia però il momento di ritirare i soldati dall’Iraq. C’è da sottolineare comunque il cinismo aberrante che accompagna il cordoglio per la morte dei militari italiani, dalla tragedia di Nassiriya. Berlusconi disse all’epoca “E’ come se fosse morto mio figlio”. Suo figlio non era lì, purtroppo o per fortuna e sono parole e frasi fatte. Il fatto di considerare i morti in terminI di mera contabilità di un bollettino di guerra dovrebbe far riflettere. Dietro ogni morto c’è una tragedia familiare che segna per tutta la vita.
*Si parla di Partito Democratico e di Casa dei Moderati. Eppure le formazioni sono molto disomogenee, la sinistra radicale va per conto suo. Saranno possibili queste elaborazioni in termini bipolari e quali saranno i tempi per queste soluzioni?
E’ una bella domanda. Io sono contrario all’unione DS-Margherita. Sarebbe il tramonto dell’ideologia. Questo già esiste, però se qualcuno ha ancora delle idee, ci troveremmo di fronte ad un’unica lista formata da coloro che combattevano, verbali o meno, ovvero democristiani e comunisti, la vecchia maggioranza ed opposizione. E’ come se in futuro si unissero Berlusconi e Prodi. Dall’altro lato la Casa dei Moderati è surreale. Nel centro-destra non ci sono moderati, per il sol fatto di aver accettato l’alleanza con la Lega Nord che è sempre stata contraria e lontana dallo spirito democratico e di moderazione. Fino a quando ci saranno certe alleanze, sarà difficile una Casa dei Moderati.
*In riferimento al sistema proporzionale come le pensa?
Ecco in riferimento a ciò è bene ricordare che l’art. 1 dice che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. In realtà l’Italia è stata fondata più sul denaro, sulla ricchezza, che non sul lavoro. E’ stata più che altro una plutocrazia e non una democrazia, non di certo un governo del popolo. In questo senso la legge elettorale è stata un attentato alla democrazia. Non dare neppure la possibilità all’elettore di scegliere il proprio candidato, ma imporre candidature come quelle di Previti, peraltro arrestato in questi giorni o Dell’Utri che si è avvantaggiato di una legge ad personam, altrimenti avrebbe dovuto scontare due anni e sei mesi rende l’idea di come questa legge sia da rivedere, completamente.
*Il tema scottante del lavoro. Veltroni ha riabilitato la Legge Biagi, ha detto che è da riformare, ma non da bocciare completamente. Altri la considerano l’apice e la causa prima del precariato in Italia. Che posizione ha sulla Legge Biagi?
Non dimentichiamo che questa situazione è stata determinata in parte dal centro-sinistra. Bisogna invertire la rotta. Non dimentichiamo che il centro-sinistra introdusse i c.d. “Co.Co.Co.”, ora spariti per fortuna, per poter pagare i periodi di prova. Gli stessi sono stati strumentalizzati, infatti circa tre anni fa si arrivò a circa 2 milioni e 700 mila Co.Co.Co. Vorrei sottolineare un evento abbastanza importante su questo argomento.
*Prego.
Al Ministero dei Trasporti c’è una centrale operativa, che risponde agli utenti che hanno a che fare con la Motorizzazione Civile, occupandosi dei dati sensibili di tutti i cittadini. Prima l’appalto del call-center era stato dato ad una ditta privata. E’ qualcosa di assolutamente sbagliato affidare i dati sensibili di milioni di italiani ad una ditta che può passare la mano ad altre ditte, in barba alla legge sulla privacy. Tutto ciò non è affidabile. Circa tre anni fa, in proposito feci una trasmissione in Radio su Radio Roma, in cui si parlava del Co.Co.Co, come incostituzionale, perché prevedeva una situazione contraria all’art. 4 della Costituzione, perché prevedeva un lavoro da dipendente con le non garanzie del libero professionista. Nel caso del Ministero la nuova ditta che venne impose questo trattamento e c’era chi lavorava lì da 15 anni ed a 40 anni si vide costretta ad accettare.
*E’ il caso di rivedere tutto, di attuare una vera riforma.
Adesso ci sono i “contratti a progetto”. C’è un futuro nel segno del precariato e dell’incertezza. Sono aumentati i divorzi e sono diminuiti i matrimoni. Questo è uno degli effetti collaterali di questa situazione. Oggi un giovane non può neppure comprare una cosa, perché è necessario impegnare una busta paga per un mutuo o un affitto. Una volta si diceva “Ho trovato lavoro” o “Sono Disoccupato” oggi si dice “Lavoro, ma non so cosa farò”. C’è una grande incertezza. Non si parla più tanto di usura in questi tempi, non so se è notato, ma anche questo è un altro effetto collaterale indiretto che bisognerebbe approfondire e che è conseguenza di tale sistema. Berlusconi aveva promesso 1 milione di posti di lavoro, ma se sono questi, ha vinto la scommessa, ma il lavoro è un’altra cosa.
*Faccio l’avvocato del diavolo. L’impresa italiana è in crisi. La concorrenza asiatica è molto forte. La grande impresa sceglie la strada della vendita o svendita o della fusione all’estero. La piccola impresa è strozzata e quindi o sceglie la strada della flessibilità o cede al lavoro nero? Cosa è meglio e cosa il peggio?
Lavoro significa stabilità futura e lavoro è un diritto costituzionale. Lo Stato ha il dovere di tutelare il lavoro, ma mi sembra che lo stia piuttosto calpestando. Un lavoratore che mette su famiglia, lavorando in tre mesi e per altri tre mesi non lavora più, può essere schiacciato dall’usura. Si parla di mobbing, senza che ci siano però una legge adeguata. Ho partecipato ad un convegno sul Mobbing, constatando che una legge seria si attende da anni. Solo la Regione Lazio ha varato una legge regionale, fu un consigliere di Forza Italia a presentarla, Claudio Fucci, ma fu bocciata dalla Consulta su istanza del Governo Berlusconi, cosa abbastanza curiosa. Tornando al mobbing, questo tipo di impostazione del sistema lavoro, presta il fianco al mobbing. Lavoratori con contratti di più durata sfrutteranno quelli con contratti precari
E’ una situazione da ribaltare, magari con incentivi alle imprese che possano assicurare contratti a tempo determinato e con grosse penalizzazioni per le imprese che mantengono la vergogna dei contratti precari.
*Passiamo alla politica estera. Si dice che il binomio Usa-Italia è destinato a concludersi con l’avvento del governo Prodi che guarderà verso altri modelli ed altre collaborazioni. E’ possibile che l’Italia si rifaccia al modello spagnolo o a quello francese, ad esempio nel campo dei diritti civili. E’ vero che finirà anche il binomio Italia-Usa.
Io guarderei prima al mio orticello. Prima risolverei i problemi interni. La Spagna di Zapatero sicuramente, per quello che si sente, sta rinascendo dopo gli otto anni di governo Aznar. Se parliamo dei diritti civili, se vogliamo chiamarli così, io posso essere d’accordo personalmente con i PACS, ma non con le unioni omosessuali. Per giunta nella cattolicissima Spagna. E’ un po’ una contraddizione. In paesi come il Brasile forse non si arriverà mai ai matrimoni gay.
Quanto al rapporto con gli Usa, spero che possano continuare, ma attenzione, devono essere rapporti di scambi reciproci e non di sudditanza. Il Governo Berlusconi si è piegato al governo degli Usa. Lo stesso partito di Forza Italia ha una visione servilistica, Berlusconi ha impostato il suo modello con gli Usa allo stesso modo, ovvero servi del volere di Bush.
Quanto ai diritti civili, gli Usa stessi hanno molto da imparare, se pensiamo agli innocenti che aspettano il giudizio solo perché non possono pagare le spese legali. Si parlava poi di mercato con l’estero. Se penso alla Cina che è lo stato che vanta al mondo il maggior numero di esecuzioni capitali. Ebbene, fino a quando non ci sarà uno standard di rispetto dei diritti umani, io frenerei l’espansione commerciale ed economica della Cina verso l’Occidente.
*Le chiederei un parere sulla vicenda Calcio. Tema banale, ma saltato agli occhi della cronaca, della politica.
Io sono sconcertato da quello che è successo. Siamo abituati a situazioni poco pulite dell’universo Calcio. Situazioni poco chiare ci sono state anche in altri sport ed in altri organismi. Il Calcio è un gioco. Quando il Calcio diventa business, con squadre quotate in borsa ed altro. Non dimentichiamo i crack di Cagnotti e Tanzi. Dove c’è business si vengono a creare situazioni che permettono alle persone di arricchirsi illecitamente. Negli altri sport non esiste ancora tutto questo. Pensiamo al Calcio dei grandi valori, al grande Torino, perito a Superga, con grandi calciatori che giocavano per un premio-partita che poteva essere un cappotto.
Questo non dovrebbe accadere. E’ il caso di fare vera pulizia e che i magistrati vadano veramente fino in fondo per punire pesantemente i reati che sono stati commessi e dare una lezione a questi signori. Fra questi c’è anche Carraro e mi dispiace che sia stato sindaco anche a Roma, una città bella, rinata. Mi fa scemare un po’ di orgoglio di essere romano.
*Ultimo punto. Cosa dovrebbe fare un governo, in questo caso, il Governo Prodi, non dico in cento giorni, ma con estrema urgenza almeno nei prossimi sei mesi. Tre priorità su cui intervenire.
Prima di tutto la scuola. Soprattutto dopo la riforma Moratti che svalutato la scuola pubblica. Bisogna dare a tutti l’accesso alla scuola pubblica, al sapere che è il segno distintivo di un popolo. Altra cosa su cui operare la sanità. Un esempio è il modello tedesco è molto avanti. Si paga una tassa più elevata, ma in Germania viene tutto rimborsato, visite private comprese. Conosco un caso spaventoso di un barbone dimenticato su una lettiga fuori dall’Ospedale di Ostia. La tutela della salute è un diritto da non calpestare che favorisce anche una società più laboriosa. Infine va rivisto completamente il sistema lavoro, a partire dalle assunzioni.
Antonello De Pierro, giornalista, direttore del portale di informazione nazionale Italymedia e da tempo impegnato nel giornalismo di denuncia sociale. Ha collaborato per “La Stampa” e “L’Opinione”, ha diretto nel 2003 il mensile “Nuove proposte” ed ha condotto programmi nel circuito tv Stream, oltre che essere un assiduo ideatore di trasmissioni per Radio Roma ed altre emittenti locali nel Lazio. Oggi è molto attivo nel giornalismo on line e nell’informazione telematica grazie al sito di informazione da lui diretto Italymedia.it
Intervista ad Ercolina Milanesi
di Angelo M.D'Addesio
Intervista ad Ercolina Milanesi giornalista, collaboratrice e free-lance su diversi quotidiani nazionali, ed i particolare per "Il Popolo d'Italia", "Rinascita", "Libero", "Il Giornale d'Italia" di Roma, "Il Secolo XIX " , "La Voce di Parma" e altri, comprese riviste culturali, fra le quali "L'Altra Voce". Da sempre ha militato nell'area politica di destra, prima nel Movimento Sociale Italiano, ora nel "Movimento Fascismo e Libertà", del quale è capo provincia per Imperia.
1) Dott.sa Milanesi, Lei coordina il movimento Fascismo e Libertà, che nel suo manifesto indica fra i caratteri programmatici : si al volontariato, alla tutela dell’ambiente, alla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, all’apoliticità dei magistrati, un NO alla “tratta degli schiavi” e quindi all’immigrazione sciacalla e sfruttata, una proposta di abolizione del canone Rai. Ma allora cosa c’è di fascista in tutto ciò?
Il volontariato esisteva al tempo del Fascismo e quindi non vedo cosa ci sia di strano. La tutela dell’ambiente è una questione più recente, è vero, in quanto al tempo del Fascismo il tema ecologico era sconosciuto, ma ritengo che il buon senso di tutti noi ci debba portare a rispettare la natura, indipendentemente dalla tendenza politica. Anche l’apoliticità dei magistrati è un tema del dopoguerra e quindi va affrontato nella sua realtà. La partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese è sempre stato un cavallo di battaglia fascista, specialmente dopo l’approvazione del decreto sulla Socializzazione nel Dicembre 1943, entrato in vigore nel Gennaio 1944 (e del quale nessun libro di testo, TV o giornale ne parla).
2) C’è Fascismo e Fascismo. Lei pensa sia ancora attuale parlare di Fascismo e di una rinascita fascista, sopratutto nel senso come la intendono molti, con una sorte di neo divismo verso il Duce presente in molti siti vicini al vostro?
Il Fascismo è uno solo e non può essere altrimenti. Oggi parlare di Fascismo sembra non avere senso semplicemente perché la storiografia ufficiale e i mass media ne hanno sempre parlato male e quindi, oggi, pare improponibile. Però mi consenta di sottolineare che i due massimi sistemi esistenti al mondo, il comunismo ed il liberal-capitalismo, hanno fallito o stanno per fallire seminando dietro di loro scontento, miseria e brutture varie. Le prove le abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. Il Duce portò un’Italia in miseria ed arretrata ad un livello tale ed in tutti i campi che non vi sono precedenti simili nella storia di nessuna nazione e tutto questo in meno di 20 anni. Noi poveri pensionati dobbiamo al Duce la creazione dell’INPS nel 1933 (e così pure dell’INAIL) e non certo a Togliatti, Badoglio o ai Savoia.Fu Lui a creare le colonie marine per i bambini ed i ragazzi dei lavoratori agrari ed per i figli degli operai, bisognosi di aria più salubre.Fu lui a introdurre la tredicesima mensilità nella busta paga (definita a quel tempo gratifica natalizia) e non certo la CGL .Fu Lui a sconfiggere la malaria nell’Agro Pontino bonificando le terre paludose e cedendone gli appezzamenti (gratuitamente) ai contadini più bisognosi e volonterosi (provenienti anche dal Veneto) inclusa la casa colonica, i mobili e la legna per il camino.Potrei continuare per ore e senza timore di essere smentita. Man mano che la generazione che aveva studiato nelle scuole fasciste invecchiava e perdeva potere in Italia, veniva sostituita da un’altra che era già intossicata dalla propaganda antifascista fino ad arrivare alla generazione del 68 che oggi è al potere e vediamo i danni che sta facendo.Se oggi non fosse più proponibile la parola “ Fascismo “, sicuramente lo sarebbero le idee e gli ideali, magari sostituiti da un’altra parola, tipo“ nazionalismo “ oppure “ socialismo nazionale “, ma, vede, io non amo nascondermi dietro a un dito e, personalmente, preferirei che vincesse il coraggio di proclamare il termine “ Fascismo “.
3) Siamo al centro di un nuovo conflitto fra Destra e Sinistra e fra Destra e Destra, è banale chiederlo a chi dice di non voler stare né a Destra né a Sinistra, ma irrimediabilmente molti appartenenti al suo movimento sono simpatizzanti che appoggiano la Lista Rauti o Alternativa Sociale, in che rapporto siete e come vedete il conflitto apertosi a destra contro le liste della destra radicale?
Un vero Fascista non è ne di sinistra ne di destra, ma è equidistante da entrambi. Purtroppo nella nostra “area” ci sono stati e ci sono tutt’ora elettori, militanti e simpatizzanti che si definiscono “ Fascisti “ in quanto anti-comunisti, ma che simpatizzano per gli USA, la NATO, Israele e tutto quanto è in odore di “destra” o di “conservatorismo”, come d’altronde fu il MSI fin dalla nascita.Le dico solo una cosa: fintanto che esisterà questa forma di scelta o di pensiero, è meglio che il Fascismo non si faccia rivedere perchè verrebbe definitivamente sepolto. Una ipotetica e futura Italia fascista deve essere tale, anti-massonica e anti-monarchica, anti-comunista e anti-liberista e non una dittatura poliziesca come la Grecia dei colonnelli od il Cile di Pinochet, che col Fascismo c’entravano come i cavoli a merenda.
4) Da ex missina ed ora simpatizzante del nuovo Fascismo, non cancellerebbe proprio nulla del vecchio Fascismo?
E’ ovvio che, ammesso e non concesso che un “vero” Fascismo facesse la sua comparsa sulla scena politica italiana, vi sarebbero modifiche da apportare se non altro in virtù del fatto che i tempi sono cambiati e la congiuntura sociale ed economica non è quella degli anni 20.D’altronde lo stesso Duce diceva che il Fascismo non è una dottrina o un qualcosa di immutabile, ma è uno stile di vita ed un essere in continuo sviluppo da adeguare ai tempi e alle esigenze.
5) Né Destra, né Sinistra, si è detto. E in riguardo alla situazione internazionale Europa o America o nessuno dei due anche lì, su Iraq, guerra, pace ecc.?
L’Europa è l’unico baluardo che può contrapporsi allo strapotere americano. Purtroppo quell’Europa forte che sarebbe nata dalla vittoria dell’Asse è morta nel fango di Yalta e oggi l’Unione Europea non è altro che un’accozzaglia di parassiti, di intellettuali da strapazzo, di oligarchi, di massoni, di politici venduti o comprati e comunque asserviti ai poteri atlantici.
6) Che futuro c’è per l’Italia, secondo Ercolina Milanesi, alla luce anche delle idee proposte?
L’Italia, per ora, non ha un futuro come nazione sovrana in quanto inserita in un contesto europeo di vassallaggio e di servitù. Perché qualcosa cambi bisogna aspettare che le cose peggiorino di parecchio ed investano tutte le fasce sociali in modo drammatico. La strada la stiamo già percorrendo ed è un peccato che per migliorare, bisogna attendere di andare a sbattere contro il muro senza poter azionare i freni prima
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intervista di Angelo M. D' Addesio a Giorgio Monteforti
1) iniziamo da lontano, dalle elezioni legislative del 2005. La destra di Kaczynski trionfa alle elezioni. La sinistra si scioglie all'11% e si chiude la parentesi della sinistra polacca al potere. Un normale ricambio politico oppure la sinistra non e' riuscita ad adeguarsi ai tempi, a soddisfare le reali esigenze del popolo?
Le elezioni parlamentari e presidenziali del 2005 non sono state una sorpresa. Almeno per gli osservatori internazionali. Nella Polonia post comunista ogni 5 anni, al rinnovo della legislatura, il partito o la coalizione di governo uscente naufraga intorno o sotto al 10% e ne vince una completamente nuova. Tant'e' che i due primi partiti polacchi PO (Platforma Obywatelska-Piattaforma civica) e quello dei Kaczynski PiS (Prawo i Sprawiedliwosc - legge e giustizia) sono stati fondati nel 2001. i due partiti, entrambi di destra, nascono dalle ceneri di un precedente partito che aveva guidato la Polonia nella legislatura prima di quella socialdemocratica. E guarda caso i leader di questi due nuovi partiti, Donald Tusk (PO) e i gemelli Kaczynski (PiS) sono proprio quelli che lo avevano affossato.
2) I gemelli Kaczynski, uno alla presidenza, l'altro membro nevralgico del nuovo sistema governativo. Nel panorama internazionale sono indicati come nazionalisti in cerca di rivincite sul passato di Walesa e seguaci che li hanno ostracizzati, ultraconservatori, eppure in Polonia hanno stravinto. Perche'? Assenza di alternative o reale forza?
I fattori della vittoria dei gemelli Kaczynski sono stati essenzialmente due: la composizione della scarsa percentuale di affluenza al voto (intorno al 40% tra le piu' basse in Europa) e l'intesa con la chiesa cattolica. Viste le cifre (alle ultime elezioni europee ha votato appena il 20%) si puo' dire che i Polacchi non vanno a votare. La generale sfiducia nel sistema e le cicliche delusioni da parte della classe politica (scandali insabbiati, abusi impuniti, tragicomici casi di corruzione) spingono la maggioranza dei cittadini a non interessarsi di politica e soprattutto se ne chiamano fuori gli strati piu' alti e piu' istruiti del paese. Tra questi molti sostengono la teoria del "vedendo tanto assenteismo i politici capiranno che qualcosa non va" ma non saprei quanti lo dicono per convinzione e quanti per scusa. La realta' invece e' che meno persone si coinvolgono nella politica e piu' capacita' di manovra hanno i politicanti, manovra a scopi personali intendo. Tutti i membri dell' attuale parlamento (esclusa qualche rara eccezione), in qualsiasi partito siano stati eletti, sono noti mariuoli che usano la loro posizione politica per far volare i loro affari praticamente alla luce del sole.
Per questo urgeva un intesa con la chiesa, che i Kaczynski hanno strinto per primi bruciando sul tempo Platforma. infatti la chiesa ha ancora un ampio controllo sulle masse soprattutto nelle campagne e un vasto potere mediatico. Radio Marija, seguita ogni giorno da oltre 6 milioni di ascoltatori, per
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