Foto: Repubblica.
Nei giorni scorsi mi domandavo, da cittadino e uomo della strada, come mai, in un Paese grande, popoloso e umanamente ricco come il nostro, non fosse possibile trovare, in tempi brevi e senza imbarazzanti balletti, un degno sostituto di Ciampi, unico nella nostra storia a non aver mai attirato un solo commento che non fosse di elogio.
La penuria di candidati c'è stata, tanto a destra quanto a sinistra (posto che queste due dimensioni abbiano ancora un'accezione politica). Una penuria tanto più grave se si pensa che ci si aggrappava verbalmente e idealmente alla giacca di Ciampi per dirgli: "Per favore, resta". Idealmente, certo: perché in cuor mio (e sono in buona compagnia) mi auguravo che accettasse la proposta (innovativa ed innovatrice) di ripetere il settennato. Lo si chiedeva d un uomo di quasi novant'anni, una vita per lo Stato e con tutto il diritto di riposare, perché in tutto il Paese non si vedeva alternativa degna se non di Ciampi almeno della carica di Presidente.
Il balletto c'è stato, e non abbiamo assistito ad un bello spettacolo: D'Alema sì, D'Alema no, schede bianche, fumate nere. D'Alema, a mio personalissimo avviso, era un candidato dal passato partigiano troppo recente, inadeguato al ruolo super partes in ballo. Non ha, complice una carriera politica da dirigiente comunista, un retroterra culturale e istituzionale cui i Presidenti che si sono succeduti ci hanno in qualche modo abituato: professori universitari, padri della patria, membri della Costituente. Un candidato che sapeva di carne da cannone, e verso il quale la maggioranza eletta non ha mostrato il rispetto dovuto a chi in potenza ricoprirà la più alta carica dello Stato.
Benvenuto, Presidente Napolitano. E' un Paese in cui un Governo riesce a fare una legge elettorale con cui perde le elezioni per un soffio. E' un Paese in cui il dimissionario Presidente del Consiglio invoca lo sciopero fiscale. E' un Paese così, non ci sono grandi margini di miglioramento. Benvenuto, Presidente.
Addendum delle 17:20.
E' solo un pensiero, e vale quello che vale. Ho sentore che Giorgio Napolitano, eletto Capo dello Stato dopo l'amatissimo Ciampi, si trovi nella posizione di Benedetto XVI, eletto Capo della Chiesa dopo Giovanni Paolo II (con la sua pesante eredità di immagine).
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