01 giugno 2005
La Cina è vicina.
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Mentre noi ci lambicchiamo il cervello per escogitare trucchetti e mezzucci per contrastare la concorrenza cinese, quelli sono ancora una volta un passo avanti.
Fino a qualche anno fa, effetto del regime comunista, in Cina non esisteva il concetto di ricevuta o scontrino che dir si voglia. Si andava a ristorante, si mangiava e si pagava. Stop.
Poi il governo ha introdotto l'uso della ricevuta per l'acquisto di beni e servizi. Ma, come spesso accade in queste situazioni, i cinesi non ne volevano sapere tanto di richiederla quanto di rilasciarla.
Il govero ha pensato: come possiamo incentivarne l'uso? Semplice: abbinando alla ricevuta un gioco a premi tipo gratta&vinci.
Detto fatto. Le ricevute hanno una parte argentata da grattare rimossa la quale appare invariabilmente la scritta NON HAI VINTO PROPRIO NULLA COMPAGNO CHEN ma intanto sono tutti lì a chiedere scontrini e grattarli, perché sognare non costa niente.
Grazie a Silvio N. per il contributo e a Beppe U. per la voce.
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7 commenti:
geniale!
anche a me ha colpito molto
dovremmo adottarlo anche noi per le fatture degli artigiani, ad esempio...
Non c'è bisogno del gratta e vinci, basta rendere l'IVA deducibile per tutti, togliere gli iniqui fissi minimi INPS e gli studi di settore fatti per distruggere le microrealtà artigiane.
Bravo furbo!
Se rendi l'iva deducibile a tutti chi è che la paga? Non sapevi che è un'imposta che grava sul consumatore finale?
Cos'hai nella testa?
Ma sì... un gratta e vinci!
o forse ha vinto proprio IL NULLA imponibile al comsumatore finale...
veramente in Cina le ricevute esistono da sempre. Non esiste l'equivalente dell'IVA, e l'imposta indiretta assomiglia all'IGE (l'imposta indiretta che era in vigore in Italia prima dell'introduzione dell'IVA).
come fonte mi sembri molto attendibile.
grazie per la visita!
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