29 marzo 2005
Crash!
Giovedì sera, pioggia battente, stavo tornando verso casa quando ho avuto un incidente: fermo ad un semaforo rosso di Corso Potenza (stavo seguendo Pinocchio su DeeJay), sono stato tamponato con una certa violenza da un'auto che sopraggiungeva dietro di me.
Quando studiavo per la patente A, rozzo sedicenne in preda agli ormoni, memorizzai bene che nel caso in cui si provochino incidenti, il primo dovere di un guidatore è assistere immediatamente gli eventuali feriti coinvolti nell'incidente. Ma la cattiva sorte mi ha mandato uno che il libretto non deve averlo nemmeno sfogliato.
Fatto sta che, dopo avermi fortemente urtato e provocato un trauma (distorsione rachide della cervicale, dirà il dottore del Pronto Soccorso del Maria Vittoria), l'incauto guidatore nemmeno si è degnato di uscire dall'abitacolo e ha accostato solo dopo un mio esplicito richiamo verbale.
Il colpo di frusta, per chi non l'avesse ancora provato, è tutt'altro che piacevole: capogiri, dolore, nausea. Nel pieno di questo quadro clinico, quel bifolco disquisiva, sotto una pioggia insistente, sulla possibilità o meno di aggiustare il mio paraurti senza la necessità di sostituirlo.
A nulla è servito dirgli: "del paraurti non me ne può fregare di meno, voglio solo andare in ospedale, sto male e mi viene da vomitare!", quello continuava a insistere che il paraurti, il fottuto paraurti, non poteva essersi danneggiato per un urto avvenuto, se avvenuto, a soli 20 km/h. Vagli a spiegare le leggi della fisica: l'unica legge che ha capito è stata la legge dello Stato quando alla mia comunicazione di volerlo denunciare per danneggiamenti e omissione di soccorso, ha filalmente accondisceso a fornirmi, con la lentezza di un buddista in meditazione, i suoi dati per compilare un CID ormai zuppo d'acqua piovana.
Per la cronaca questo è il terzo sinistro che subisco dall'inizio dell'anno. Tre personaggi illustri hanno popolato la mia esistenza di guidatore ligio: il primo era senza assicurazione RCA, il secondo mi ha minacciato di passare alle vie di fatto se avessi "fatto la torta", il terzo... beh, sarà ancora lì sotto la pioggia a chiedersi: "ma forse il paraurti..."
Luci accese anche di giorno, e prudenza, sempre. E vai Nico, anche su quattro ruote!
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4 commenti:
Capogiri, dolore, nausea: sintomi che m'accompagnano tutti i giorni senza mai aver provato un colpo di frusta.
Per concludere: Nico morì cadendo da una bicicletta.
Julius
Mettiamola così, se è vero che non c'è il due senza il tre: hai fatto BINGO ma almeno ti sei tolto il fastidio.
Ora è tutta discesa, allaccia il casco!
caro julius
mi dispiace che tu abbia questi costanti problemi di salute. non sarà il caso di fare un tagliandino primaverile?
auguri!
già, dopo il BINGO ora dovrei essere immune per qualche tempo.
vorrà dire che terrò in auto un cornetto antisfiga come fanno i miei concittadini di Settimo
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