Giovanni Fiorentini, Claustrofobia, tecnica mista su tela.
Ieri sera mi sono concesso un trattamento estetico -- in mancanza di un miracolo -- e ho avuto la conferma definitiva: soffro di claustrofobia.
Chiuso in una angusta stanzetta, alla mercé di un misterioso macchinario luminescente, ho accusato inequivocabili sintomi di disagio: ansia, sudorazione, tachicardia. Col dito pronto a premere STOP, ho aspettato da eroe la fine della passione.
Considerando che:
- soffro di vertigini già dal terzo piano;
- soffro di agorafobia;
- devo lavarmi spesso le mani;
- mi innervosisco nel traffico;
- temo l'imminente fine del mondo;
forse è tempo che chieda a Woody Allen il nome del suo dottore.
3 commenti:
Ancora ieri sera vedevo un film di Allen e devo dire che, in effetti, hai proprio ragione. Parla, parla, parla, straparla, e non arriva da nessuna parte.
E' un'umanintà nevrotica, ma che vogliamo farci?
Saluti strizzati
Paura, la paura non è anonima.
Vive, si alimenta con l'ansia di vivere.
Io la sconfiggo con la Poesia, con l'amore per mio marito, con l'aiuto a chi sta peggio.
Elisabetta
Già. Dovrei anch'io cominciare a fare del bene al prossimo. Sarebbe già un successo riuscire a non fare del male...
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